Montezemolo: non c’è futuro senza innovazione

L’intervento conclusivo del presidente di Confindustria alla Prima Giornata dell’Innovazione sferza il mondo della politica e invita tutti gli imprenditori italiani a fare di più per creare un clima di “innovazione permanente”


«Chi non innova,
arretra
». Il messaggio del Presidente degli industriali
italiani
alla prima giornata dell’Innovazione è chiaro e lapidario.
«Dobbiamo creare le premesse – ha proseguito Luca Di
Montezemolo
chiudendo i lavori davanti a una sala gremita di
imprenditori – affinché si arrivi a instaurare nelle imprese un clima di
innovazione permanente
».


Per poter spingere in
modo strutturale le imprese verso le innovazione serve un contesto adeguato e
per questo serve chiamare in causa la politica: «L’innovazione deve
diventare una priorità della politica e del Governo
– ha dichiarato -.
Il futuro delle imprese e del Paese non è né di destra né di sinistra e per
costruire questo futuro è necessario che le imprese possano mantenere elevata la
loro competitività per vincere sfide sempre più difficili
». E per questo
serve un sistema Paese che sappia sostenere l’innovazione: «Dobbiamo
lavorare per costruire un quadro normativo favorevole all’innovazione. Dobbiamo
togliere i freni che a volte impediscono o frenano la ricerca. Dobbiamo esigere
una Pubblica Amministrazione efficiente che sia di supporto e di stimolo
all’innovazione e non un ostacolo burocratico
». Provoca la sala Montezemolo
invitando il Governo a pagare i dipendenti pubblici sulla base del grado di
soddisfazione dei servizi erogati verso i cittadini e verso le imprese perché
l’innovazione deve anche esere sinonimo di meritocrazia. «Si deve instaurare
un modello più meritocratico
– ha dichiarato – che sappia premiare il
valore delle persone e del loro lavoro
». E il tema del valore delle persone
è uno dei passaggi più “caldi” del suo intervento. Montezemolo non dimentica
infatti di ricordare che l’Innovazione si basa soprattutto sul “capitale
umano
” e che questo capitale deve essere oggetto di continui
investimenti: «La formazione delle persone – ha osservato – deve
essere una priorità assoluta. C’è innovazione solo se c’è competenza e se c’è
cultura
». Se si deve identificare un soggetto più forte di altri
nell’ambito del “progetto innovazione” questo soggetto è rappresentato dalla
formazione e della cultura: Pasquale Pistorio, vicepresidente
di Confindustria con delega all’innovazione lo ha più volte sottolineato nel
corso della giornata: «più che parlare di casi di eccellenza di innovazione,
più che parlare di modelli dobbiamo produrre e diffondere una cultura
dell’innovazione sia nelle imprese sia nei soggetti che collaborano con le
imprese
». E lo sguardo qui è rivolto ancora aal mondo del “pubblico” in
tutte le sue accezioni: pubblica amministrazione, enti locali, università,
istituzioni.


Bene, ma cosa fa
Confindustria per trasformare in realtà questi ideali? Montezemolo ripete con
vigore che «gli imprenditori devono sempre passare dalle parole ai
fatti
» ed  per questo che dalla
Giornata dell’Innovazione partiranno una serie di iniziative: «la prima
riguarda proprio la formazione di imprenditori e manager
– ricorda -.
Daremo vita a un grande progetto formativo per portare formazione a oltre
10mila tra imprenditori e manager
». E l’invito forte del presidente della
maggiore associazione imprenditoriale è rivolto soprattutto alle piccole e medie
imprese: «realtà che sono già impegnate nei processi di innovazione sui
prodotti, sulle tecnologie o sui mercati ma che spesso vedono solo un “pezzo”
del processo innovativo. Se le aiutiamo a fare innovazione a 360° possono fare
uno straordinario salto di qualità
». E poi, continuando sulle iniziative
per aiutare le imprese a fare innovazione Montezemolo ricorda la creazione di un
Club degli Innovatori” con la promozione di casi di successo e
infine la creazione di consorzi per facilitare la diffusione e l’applicazioni di
modelli innovativi tra le imprese.


Anche perché per fare
innovazione servono idee, risorse e un ambiente adeguato. «Per innovare non
basta avere un’idea per un prodotto eccezionale
– ammonisce il presidente
di Confindustria – serve un contesto, una filiera innovativa che funzioni
dentro e fuori l’impresa. Serve fare in modo che l’idea del prodotto sia
supportata da innovazione anche nella produzione, nel marketing, nella
logistica, nei rapporti con tutti coloro che contribuiscono alla produzione o
alla distribuzione o alla promozione. E serve che le infrastrutture del sistema
Paese siano adeguate a sostenere questi processi innovativi, vale a dire serve
che il sistema scolastico sia in grado di erogare formazione a più alto livello
e con maggior flessibilità
».


Il sistema Paese è
dunque centrale: «Si deve iniziare dalla politica economica che deve essere
innovativa
– ha dichiarato – in termini di soluzioni avanzate che
sappiano far crescere il Paese in un contesto internazionale che cambia di
continuo
». Il messaggio è diretto e chiaro: «Anche per questo domando
se è un bene che il Paese e la politica economica del Paese siano costretti solo
in uno spazio di pochi mesi, alla fine dell’anno e se un tema così importante
possa essere ricondotto solo ai temi della Legge Finanziaria. La politica
economica di un Paese deve essere una preoccupazione e una cura che dura tutto
l’anno
».


L’ultimo invito
Montezemolo lo riserva ai suoi “associati”, alle imprese. «Per l’innovazione
noi non chiediamo sussidi o aiuti, chiediamo che si crei un
contesto adeguato a fare e sostenere innovazione. Ma per creare questo contesto
serve soprattutto il nostro lavoro. Serve creare una forma mentale adeguata,
serve organizzare e strutturare le imprese e i rapporti tra le imprese pensando
sempre al modo di fare innovazione e di valorizzare i processi
innovativi
».


Montezemolo conclude
con un sogno: «l’obiettivo per le imprese e per il sistema Paese deve essere
quello dell’innovazione permanente
» e spetta «agli imprenditori fare in
modo che questo sogno diventi realtà
».


 


 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome