Mms, una falsa chimera per gli operatori Tlc

È quanto sostiene Datamonitor che, in un recente studio sullo sviluppo dei dispositivi cellulari e del mercato dati da qui ai prossimi 5 anni, evidenzia come il business legato agli Mms non avrà l’impatto che molti si aspettavano

29 gennaio 2003 Pareri contrastanti si alternano in riferimento al peso che i servizi correlati ai brevi messaggi di testo hanno sul fatturato totale del mercato mobile. Stando alle dichiarazioni degli operatori Tlc di tutto il mondo, entro il 2005 gli Sms (Short message system) arriveranno a rappresentare il 25-30% delle entrate globali del settore. Toni entusiasti smorzati, però, da un recente studio condotto da Datamonitor, intenta a
valutare – da qui ai prossimi 5 anni – lo sviluppo dei dispositivi cellulari e
del mercato dati e le implicazioni che tale sviluppo avrà per operatori e
consumatori. Al contrario di quanto qualcuno potrebbe pensare, dall’indagine
emerge in modo evidente che i messaggi multimediali – i noti Mms, che
permettono l’invio di testi, fotografie, immagini, grafici e brevi video da un
cellulare a un altro – non possono essere la panacea di ogni male. Anzi.
Datamonitor sostiene infatti che gli utenti punteranno sempre di più su
dispositivi in grado di assicurare una maggiore durata delle batterie
e un peso più contenuto, relegando a un ruolo di secondo piano servizi dati
o messaggi multimediali.
Inoltre, sempre secondo Datamonitor, in Europa il
fatturato derivante dai messaggi di testo arriverà a toccare il suo massimo nel
corso del 2003 per poi calare, anno su anno, in modo direttamente proporzionale
al crescere della competizione sui prezzi e all’introduzione sul
mercato di nuove tecnologie. Va da sé allora che solo per qualche anno il
fatturato derivante dal servizio di messaggi multimediali sarà in grado di
colmare il gap creato nel fatturato dalla riduzione degli Sms. Infatti,
nonostante una previsione di crescita annua composita delle revenue
derivanti dagli Mms del 388% in quattro anni, Datamonitor ritiene che entro
la fine del 2006 il giro d’affari globale a livello europeo non dovrebbe
superare i 4,9 miliardi di dollari.

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