MMS, WLAN e tante applicazioni
nel mondo mobile di Nokia

La casa finlandese scommette sul successo della messaggistica multimediale e dà una mano agli sviluppatori nella creazione di applicazioni innovative. Un ruolo chiave per le Wireless LAN in abito pubblico.

14 ottobre 2002Ad ascoltare gli esperti di Nokia, uno dei più importanti fornitori di infrastrutture e terminali, la comunicazione mobile sta affrontando un passaggio cruciale, che vede il telefonino trasformarsi da oggetto che si ascolta a strumento che si guarda, grazie al video a colori ad alta risoluzione e alla macchina fotografica (o da ripresa per quelli UMTS) integrata. Niente a che vedere con l’evoluzione dalla seconda alla terza generazione di infrastrutture, ovvero dal GSM all’UMTS, che pur rappresentando un salto tecnologico importante e necessario per gli operatori, non influenza la diffusione dei nuovi servizi, poiché, generalmente, questi funzionano qualunque sia la rete utilizzata. In casa Nokia, dunque, non sembra esistere il problema del ritardo del 3G, perché lo scetticismo generale verso questo mercato appartiene al passato, mentre la domanda per i servizi non vocali è evidente e l’evoluzione verso il nuovo paradigma della comunicazione personale, ovvero gli MMS, è già un successo. L’UMTS, certo, è necessario per supportare l’incremento del volume di dati trasmessi e offrire la Qualità del Servizio, indispensabile, per esempio, per la videoconferenza. Attualmente Nokia ha in corso 42 trial delle reti 3G in 23 paesi, una fase necessaria per la messa a punto della tecnologia, mentre il primo telefono UMTS, già presentato, sarà pronto per la commercializzazione nel primo trimestre 2003.
Ma le novità sul palcoscenico delle comunicazioni mobili non si limitano alla messaggistica multimediale (gli MMS), che già muove i primi passi anche in Italia. Al debutto ci sono anche le Wireless LAN in ambito pubblico, proposte come complemento delle reti radiomobili, e molte applicazioni, business e consumer, che nascono sempre più numerose nelle software house di tutto il mondo, come i nuovi servizi di localizzazione.

MMS per nuovi servizi

Un’immagine dice più di cento parole, sostengono in Nokia. E il fascino di poter scattare una foto e spedirla immediatamente (a un altro telefono, a un’indirizzo di posta elettronica o su Internet, notificando l’indirizzo con un SMS) è davvero, grande. Il mercato è effervescente: sono 50 gli operatori nel mondo che li hanno già lanciati. Il modello di business è quello degli SMS, cioè paga chi spedisce, mentre il costo medio europeo è di 62 eurocent a messaggio. Resta, tuttavia, ancora qualche problema da risolvere: il roaming fra operatori, che devono firmare accordi per scambiarsi il traffico multimediale dei clienti, e l’interoperabilità fra i terminali e le reti di produttori differenti, i quali stanno lavorando in appositi forum per risolverli. L’iniziativa più importante in questo ambito è l’OMA (Open Mobile Alliance), che raccoglie i principali vendor. Di certo, gli MMS sono perlopiù un gioco destinato al grande pubblico, un modo divertente per tenersi in contatto. Ma si profilano anche interessanti applicazioni business: un’agenzia immobiliare può inviare la foto di una casa, un manager un grafico, un designer un disegno e via dicendo. Per gli sviluppatori, poi, è un terreno vergine, che offre grandi possibilità.

Orientarsi con i Location Service

Gli schermi grandi e colorati dei nuovi telefoni spianano la strada a una promettente applicazione, quella dei servizi di localizzazione. Si tratta, in sostanza, di scaricare una piantina stradale come MMS, individuare il punto in cui ci si trova e quello dove si vuole andare e ottenere il percorso. Esistono già versioni 3D del servizio, di grande effetto, ma ancora poco precise: oggi, infatti, il livello di errore è di circa 200 metri, troppo per consentire l’orientamento in città. Ma si sta lavorando a un nuovo sistema di triangolazione, chiamato E-OTD (Enhanced Observed Time Difference), più puntuale, che arriverà all’incirca fra un anno, ovvero quando i telefoni MMS saranno abbastanza diffusi da permettere il lancio del servizio.

WLAN, nuovo business per gli operatori

Un’altra area che Nokia prevede in grande espansione è quella delle Wireless LAN in ambito pubblico. Si moltiplicano in tutto il mondo i cosiddetti hot spot, luoghi coperti con tecnologia Wi-Fi, come aeroporti o stazioni, dove l’utente può collegarsi a Internet ad alta velocità. Secondo il produttore finlandese, il modello di business vincente è quello in cui è lo stesso operatore cellulare a offrire il servizio a complemento di quello ad ampio raggio, eventualmente accordandosi con Wireless ISP indipendenti. I motivi principali sono due. In primo luogo, l’operatore può far leva sulla base clienti già acquisita, permettendo all’utente di utilizzare la SIM card per l’autenticazione: la pc card Wi-Fi proposta da Nokia alloggia, infatti, la SIM ed è dual mode (Wi-Fi e GSM), in grado cioè di individuare da sola il tipo di connessione migliore. E in futuro, quando avremo la versione 6 di IP, WLAN e GPRS appariranno come un unico servizio.
In secondo luogo, l’operatore può offrire il billing e, soprattutto, il roaming internazionale, in modo analogo a quanto accade oggi fra i 200 operatori GSM. Un modello, questo, in controtendenza rispetto a chi vede nel Wi-Fi un concorrente dell’UMTS e cerca, quindi di contrastarne l’uso. L’esperienza di Nokia è, al contrario, che un utente abituato a usare la connessione cellulare per i dati è più propenso a sfruttare anche gli hot spot e viceversa, senza che si assista all’erosione del mercato. Lo dimostra anche il caso di Sonera, l’operatore finlandese, che offre il servizio da tempo secondo questo modello di bundle, e ha già allestito oltre 100 hot spot nel Paese. Ma nel mondo sono 17, al momento, i progetti pilota che vedono impegnata Nokia, mentre servizi sono già attivi in Cina e Spagna (Telefonica).
Per promuovere la vendita di questi sistemi, Nokia ha siglato accordi con Ibm Global Service e Unisys.

Un Forum per gli sviluppatori

Per migliorare l’ARPU, ovvero il ricavo per utente, gli operatori mobili devono vendere servizi, non solo voce. Nokia lo sa bene, ed è impegnata in prima linea per alimentare il mercato delle applicazioni, che oltre a generare traffico sulle reti, fanno nascere nei clienti la voglia di acquistare nuovi telefoni. Per il produttore finlandese, poi, è anche un’occasione per fare business. La formula è quella di porsi come trait d’union fra gli sviluppatori e i gestori, dal momento che i primi sono quasi sempre troppo piccoli per arrivare nelle stanze dei bottoni dei colossi della telefonia mobile. Il mezzo è il Forum Nokia, un marketplace B2B dove gli operatori di tutto il mondo fanno shopping di applicazioni, siglando contratti di acquisto direttamente con le software house. A queste ultime, in cambio del favore, Nokia trattiene una commissione, ma solo in caso di vendita. L’idea sta riscuotendo grandi consensi: lanciato all’inizio dell’anno, il marketplace ospita oltre 1000 prodotti (come giochi e suonerie), con 80 compratori registrati. E questo non è l’unico modo in cui Nokia alimenta il mercato delle applicazioni: fra l’altro, organizza eventi ad hoc e fornisce i prodotti e le informazioni con largo anticipo.
Tuttavia, la vita degli sviluppatori resta ancora difficile: devono confrontarsi con decine di versioni diverse dei software, che variano non solo a seconda del produttore (naturalmente le applicazioni devono girare sul maggior numero di telefoni), ma anche dei modelli. E le patch, nel mondo della telefonia, non esistono, quindi bisogna saper gestire tutti i bachi. La risposta di Nokia a questo problema si chiama Series 60, una nuova piattaforma software ottimizzata per Symbian OS che la società ha ceduto in licenza, finora, a Siemens, Panasonic e Samsung. Implementata per la prima volta nel modello 7650, offre un software developer kit con API e librerie per Java, C++, XHTML e MMS. Un altro passo nella direzione delle piattaforme aperte per i telefoni è MIDP (Mobile Information Device Profile), un’API per telefoni cellulari per la piattaforma Java 2ME: la seconda release è in via di approvazione da parte dell’OMA.

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