Il bicchiere mezzo pieno del mercato delle Tlc

Nonostante i mesi bui, il mercato mostra segni di vitalità ed è pronto ai nuovi sviluppi che si profilano all’orizzonte

24 settembre 2002 Dalle stelle alle stalle. Il motto riassume
bene il destino delle telecomunicazioni in questi ultimi anni, dall’Eldorado
della new economy al crac di colossi come Worldcom e
Global Crossing. Ma ora, dopo tanti titoloni catastrofici, è
venuto il momento del realismo. Le cose vanno davvero così male? E’
giustificato, dopo tanto entusiasmo, il voltafaccia del mondo della finanza?
Certo, le difficoltà ci sono e sono sotto gli occhi di tutti, ma non è più il
tempo di recriminare. Piuttosto, negli addetti ai lavori si percepisce una
grande voglia di guardare avanti con fiducia. E di motivi per essere positivi ce
n’è più d’uno. Per cominciare, il mercato non è affatto saturo.
A livello mondiale, il tasso di crescita del traffico Internet
è del 200% all’anno, mentre le pagine Web, che sono oggi circa
7,5 miliardi, raddoppiano ogni anno (dati Cefriel). In Italia, Idc prevede per
il 2002 un incremento del fatturato di servizi di Tlc e Internet del 4,6%. Nella
larga banda, in particolare, ci sono ancora ampi spazi di
mercato da colmare: appena 200 mila aziende italiane su 3,5 milioni hanno un
accesso veloce (dati Anie). Un’altra considerazione, banale ma vera, è che
l’evoluzione tecnologica non rallenta. La mancanza di liquidità delle aziende
può ritardare, ma non certo impedire, la diffusione delle reti di nuova
generazione, quelle convergenti e basate su IP. La strada è già segnata e, prima
o dopo, i service provider che vogliono restare sul mercato dovranno riprendere
a investire per ammodernare le infrastrutture. Guardando il bicchiere mezzo
pieno invece di quello mezzo vuoto, si nota anche che anche in questi mesi di
stallo non sono mancati segnali di vitalità. Nuovi e promettenti servizi hanno
fatto capolino sul mercato. Si pensi al Wi-Fi, la tecnologia
per la connessione senza fili a Internet che tutti i carrier hanno inserito nei
propri pacchetti di offerta; oppure allo streaming video, che
ormai consente di trasmettere filmati via Internet con poca banda e alta
qualità, aprendo la via a originali applicazioni. E la telefonia
cellulare di terza generazione
, oggetto delle previsioni più
disastrose, si avvicina prudentemente ai blocchi di partenza: in ritardo, certo,
ma, a quanto pare, solo di qualche mese. Staremo a vedere, ma di sicuro non
giova darla per morta ancora prima della nascita. Altro elemento incoraggiante,
infine, è che le aziende italiane, a detta di osservatori esperti, non sono
molto indebitate. Si possono fare diversi esempi di realtà solide e in crescita,
magari approfittando delle difficoltà di altri. Il business continua, dunque.
Per andare avanti ora servono nuove idee, molto impegno e un po’ di etica
professionale. Di certo, il miraggio dei soldi facili è definitivamente svanito.

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