Microsoft e l’idea Bpo

Il Business process outsourcing come nuova terra d’approdo per la flotta di Redmond. Nei prossimi mesi, però.

Microsoft sta maturando serie intenzioni sul Business process outsourcing.


Il Bpo, infatti, viene visto da Redmond come uno dei mercati cardine del prossimo futuro.


Tant’è che sta, senza fretta ma con convinzione, componendo uno strategy group (un team di evangelist che parleranno di tecnologia e infrastrutture ai partner) dedito alle piattaforme per il Bpo.


Settore per il quale, peraltro, Microsoft ha già un’offerta di soluzioni, ma che, evidentemente fa riveduta e corretta. Anzi, forse ne va cambiato l’asse mediano.


Il nuovo indirizzo, suffragato dalle opionioni di vari analisti, dovrebbe essere centrato sui processi anzichè sulle applicazioni, con queste ultime a fare da infrastruttura abilitante.


Insomma, la nuova offerta di Redmond, che i più si attendono venga perfezionata e lanciata per l’estate, verterà su soluzioni basate su tecnologia Microsoft come Windows Server, Biztalk, SharePoint, Smart Client e Active Directory.


Lo scopo, quindi, sarà quello di avere un giardinetto di partner (outsourcer) che scelgano di fare da hub di gestione di processi tramite le fondamenta tecnologiche Microsoft.


Centrale, dato che si parlerà di utenti finali, sarà poi l’impiego basilare di Smart Client, per l’accesso ai dati e ai servizi contenuti in Office.


Lo strumento di persuasione che Microsoft utilizzerà per convicere a utilizzare il Bpo, sarà quasi una parola d’ordine “il cambiamento dei processi di business chiede un cambiamento nella tecnologia”.


In tutto questo, sul campo pratico è probabile, come fanno osservare alcuni analisti, che Redmond vada a scontrarsi con offerte come quella di Emc (Documentum) e che, alla fine, sia spinta ancora una volta a far valere la leva di un più basso costo della tecnologia.


Peraltro, se vince la nuova logica del Bpo come abilitatore di processo e non di tecnologia, proprio quest’ultima dovrebbe diminuire il proprio peso specifico nella determinazione del costo di una soluzione.


Insomma, ancora una volta sembra che il cane si stia mangiando la coda.


Ma le cose saranno più chiare quando lo strategy group per il Bpo di Redmond perfezionerà la propria proposta.

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