Microsoft cerca l’accordo con lo Stato della California

Il colosso di Redmond lancia una proposta simile a quella formulata in altri 16 Stati americani presso i quali è stata indagata per tentato monopolio

13 gennaio 2003 Risolta in parte la causa Antitrust che l’ha vista coinvolta negli Stati Uniti e in Europa, Microsoft deve ora vedersela con gli altri nove Stati americani che non hanno sottoscritto l’accordo, raggiunto lo scorso novembre 2001. Tra questi la California, che ha condannato l’azienda di Bill Gates al pagamento di una multa pari a 1,1 miliardi di dollari per aver violato la legge antimonopolio. Dopo aver visto rigettata – dal giudice di Distretto, Frederic Motz – la propria proposta di rifornire le scuole californiane di personal computer e software, per un valore di 1 miliardo di dollari, il colosso di Redmond si gioca ora la carta già utilizzata con successo negli altri 16 Stati Americani e nel Distretto di Columbia, che l’hanno indagata per il medesimo crimine. In soldoni si tratterebbe di mettere a disposizione dei clienti californiani un voucher – di un valore compreso fra i 5 e i 29 dollari a seconda dei casi – per l’acquisto di un qualsiasi tipo di pc o software in grado di funzionare con il sistema operativo di Bill Gates. Dalla corsa non è, però, escluso l’acquisto di desktop, laptop o tablet pc operanti con sistemi operativi diversi, come quello utilizzato da Apple o Linux. A beneficiare del ‘buono’ sarebbero gli utenti che, da febbraio ’95 a dicembre 2001, hanno acquistato il sistema operativo o un qualsiasi programma di casa Microsoft. In tutto, si stima, oltre 13 milioni di utenti e altri 3 milioni di studenti sparsi in 4.700 istituti scolastici. Infine, secondo i termini dell’accordo, due terzi dell’ammontare previsto potrebbero andare a beneficio delle scuole meno abbienti sotto forma di software, hardware e fondi per finanziare programmi tecnologici.

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