Microsoft CE .NET spinge sullo streaming

L’approccio Xml è padrone non solo di CE ma anche dell’intera architettura di rete di Microsoft, orientata ai webservices

Windows Ce è giunto alla versione 4. Ne esistono già
diverse varianti, ma gli aggiornamenti li avremo dal 23 al 27
marzo
, nel corso della Microsoft Mobile Developer
Conference
.
Con le sue piattaforme, Microsoft
sembra puntare direttamente alle royalties ipotizzabili con la gestione dei
media digitali.
La sua piattaforma streaming, Windows Media Player, consente
infatti anche il controllo di ciò che a Redmond chiamano DRM
( digital rights management).
Sempre in
quest’ottica vanno gli specifici strumenti di sicurezza, Crypto Api e
Credential Manager
.
Windows Ce sta ripetendo la storia delle altre versioni di questo ambiente: inizialmente sbeffeggiato dalla concorrenza e dal mercato, sta lentamente riuscendo a risolvere i suoi problemi per presentarsi sul mercato.
Fondamentale è la
convergenza verso l’Xml,
eXtensible Markup Language, che fa
comunicare e funzionare i sistemi in rete: è questo il concetto dietro l’intero
.NET.
Avendo più sistemi operativi, l’obiettivo di
Microsoft è portare .NET su qualsiasi oggetto che non sia un
pc
, una categoria che a Redmond chiamano smart device.
Il risultato
verrà ottenuto offrendo i giusti strumenti di programmazione e riferimento.

A differenza delle versioni maggiori, infatti, Ce è sostanzialmente indipendente dalla piattaforma.
Come le versioni
precedenti, anche la 4 funziona su svariate famiglie di processori.
C’è però
una novità: ad Arm, Mips, Hitachi SH e ovviamente x86 (Intel, AMD e
NatSem) si è aggiunto il PowerPC.

La versione 4 sembra però
perfetta per i nuovi Xscale di Intel, in particolare il piccolo PAX 210, che
comunque è a base Arm.

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