Microfinanziamenti locali, virtuosismi in Abruzzo

Molti gli spunti di riflessione dall’iniziativa coordinata da Etimos Foundation che è riuscita a coinvolgere l’85% degli sportelli bacari del territorio e a erogare, in poco più di un anno, 3 milioni e 800mila euro di credito ad artigiani, commercianti, micro imprese e famiglie in difficoltà.

È un trend di erogazione mensile in continua crescita quello registrato da “Microcredito per l’Abruzzo” a tre anni dal terremoto che ha colpito l’Aquila.

A dispetto della stretta creditizia e della persistente fase di recessione in atto, l’iniziativa coordinata da Etimos Foundation (i cui dati sull’erogazione sono pubblicati online in tempo reale – ndr), avrebbe dalla sua anche “nessuna insolvenza e pochissimi ritardi nel pagamento delle rate”.

Stando ai dati aggiornati al 31 marzo scorso, a beneficiare degli oltre 3 milioni e 800mila euro di credito erogato da gennaio 2011 a oggi, sono stati 191 soggetti suddivisi tra imprese (114), cooperative (9) e famiglie (68), per un ammontare medio che si attesta rispettivamente intorno a 27mila, 38mila e 5.600 euro.

Nello specifico, il fondo patrimoniale di 4 milioni e 530mila euro (che ha la sua origine nel più ampio flusso di donazioni degli italiani post terremoto canalizzate attraverso il Dipartimento di Protezione civile) non viene utilizzato direttamente nell’attività di finanziamento, bensì impiegato progressivamente come garanzia per la concessione di prestiti erogati attraverso il sistema bancario locale, a parità di prodotti e condizioni per tutti e con uno spread che, fino a oggi, si è mantenuto invariato a un tasso del 2,5%.

L’impegno delle banche aderenti ad applicare un meccanismo di leva finanziaria sul fondo stesso rende, inoltre, possibile un plafond potenziale di finanziamenti di oltre 50 milioni di euro a ulteriore evidenza di un trend in positiva controtendenza rispetto alla crisi del credito che continua a colpire indistintamente famiglie e microimprese italiane.

Tanto da suggerire che la strada giusta da percorrere sia proprio quella del microcredito da utilizzare come strumento di welfare e sviluppo per l’accesso al credito di soggetti altrimenti esclusi, in quanto incapaci di offrire le garanzie patrimoniali o personali normalmente richieste dalle banche.

Sì alle banche del territorio
Parliamo di famiglie in difficoltà, artigiani, commercianti e micro imprese a beneficio delle quali è stato fondamentale la scelta di non creare una nuova struttura operativa a servizio del progetto e di non affidarsi a un unico istituto di credito, bensì di coinvolgere il sistema bancario del territorio, ottenendo un’adesione ampia che copre oltre l’85% degli sportelli operativi.

Oltre a questo, l’iniziativa realizzata in partnership con Consorzio Etimos, Abi-Associazione bancaria italiana, Federazione delle Bcc di Abruzzo e Molise, Associazione Qualità e Servizi e Caritas diocesana dell’Aquila, si distingue nel panorama nazionale dei programmi di microfinanza anche per la destinazione specifica delle risorse che, per l’80% dell’ammontare finanziato, sono state erogate a sostegno della microimpresa, con un’attenzione particolare al segmento delle startup, che sono state il 39% delle realtà finanziate.

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