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Mercato Ict italiano: Sirmi conferma la crescita

Resta il segno positivo sui dati presentati da Sirmi e relativi al mercato Ict italiano nel secondo trimestre dell’anno.
Complessivamente l’Ict vale 13,55 miliardi di euro, in crescita dello 0,8 per cento rispetto al pari periodo dell’anno precedente.
La sola IT vale 5,28 miliardi di euro, in crescita di 1,3 punti percentuali, mentre le TLC, che si fermano a 8,26 miliardi di euro, registrano un più contenuto +0,4 per cento.
Non tutti i segmenti sono in crescita, ma c’è da dire che i rallentamenti sono modesti, a fronte di qualche crescita più significativa.
Così abbiamo un calo dello 0,2 per cento del software che si attesta a 1,2 miliardi di euro, un regresso dell’1,5 per cento dei servizi di sviluppo, a 895 milioni, cui fanno da contraltare un +1,6 per cento dell’hardware a 1,73 miliardi e un +4,1 per cento dei servizi di gestione, che salgono a 1,4 miliardi.
Del calo delle Tlc fisse è ormai ovvio parlare: i dati Sirmi registrano quasi un punto in meno a 3,4 miliardi.

Le criticità sui client

Nell’ambito dell’hardware, tuttavia, non si può non evidenziare il calo del 7,1 per cento del segmento client, che di ferma a 1,4 milioni di unità consegnate.
Nel segmento desktop il consumer perde un pesante 14,3 per cento, attestandosi a 44.500 unità. Leggero il contrappeso del segmento professionale, con il suo +2 per cento a 193.800 macchine.
L’aria che tira è ancora più pesante in ambito notebook, con un calo dell’8 per cento complessivo a 523.000 macchine, abbastanza equamente ripartire tra consumer e professional. È comunque di nuovo il consumer che pesa maggiormente sul calo.
È un -8,7 per cento anche per i tablet, con 623.800 dispositivi, forse in attesa che la maggiore attrattività die convertible si facia sentire anche in Italia, mentre workstation e thin client registrano crescite più robuste (rispettivamente + 9 e + 13 per cento) ma non sufficienti a controbilanciare le altre merceologie.
C’è poi il dato positivo per i server, che Sirmi attribuisce alla chiusura di alcuni accordi quadro importanti: il segmento cresce comunque dell’8 per cento a 133 miliardi di euro, 95 dei quali ad appannaggio dei server di fascia più bassa, a cuore Amd/Intel.
Flat lo storage, che chiude alla soglia dei 110 milioni di euro. Da segnalare la crescita di peso della componente software, che cresce là dove l’hardware regredisce.

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