Media Center, fenomeno produttivo

In molti ci hanno creduto e hanno prodotto un pc ad hoc. Ma ora tutto sta nel trovare la formula giusta per arrivare al cliente finale. Le perplessità di un canale "antico"

Febbraio 2005, Potrebbe essere considerato un fenomeno italiano. Trendy
al punto giusto da sfondare. Ma non come al solito, cioè dal punto di
vista delle vendite. Bensì da quello produttivo. Di pc "Mediacentercentrici"
made in Italy, infatti, ce ne è una bella lista. Segno che in molti ci
hanno creduto. Perché Media Center è un progetto che, sulla carta,
non fa una grinza. È il prodotto di convergenza. È quello che
dovrebbe, una volta per tutte, soddisfare l’utenza familiare. È il pc
home per eccellenza, primo passo verso una casa domotizzata a basso costo. È
la scusa, o la causa, per far sì che, oltre al pc nello studio, si faccia
posto a un pc per il salotto. Così, più di una dozzina di produttori
italiani (oltre, ovviamente, a quelli internazionali) circa un anno fa hanno
iniziato a progettare pc Media Center. E li hanno fatti anche carini, particolari.
Sfiziosi. Tanto che Bill Gates ha deciso di venire in Italia a premiare i sistemi
più innovativi e i più eleganti.
Ma, abbandonato il back-stage per andare sul palco, il pc Media Center non è
diventato un vero e proprio protagonista. Microsoft Italia, attraverso il portavoce
Fabrizio Albergati, direttore del gruppo Windows client &
mobility, aveva preventivato alla voce stock del 2004 150mila unità «con
possibili smentite in positivo»
. Di certo nessuno si aspetta dei
numeri incredibili, «ottimo sarebbe raggiungere il 10% dei pc nelle
case»
riflette in proposito ancora Albergati, avvisando che di sicuro
l’anno dei veri numeri sarà questo appena iniziato. Intanto, in attesa
di avere i risultati definitivi delle vendite di Natale cerchiamo di capire
qualcosa sulle potenzialità del prodotto. Per iniziare c’è l’esperienza
europea a dare qualche indizio. E pure quella statunitense, da cui si deduce
che chi compera un pc siffatto lo utilizza per lo più per la gestione
dei contenuti digitali: un po’ poco viste le potenzialità del sistema.
Troppo difficile da utilizzare? Forse: ma ci sta che un sistema troppo innovativo
possa essere un po’ incompreso (per il resto Microsoft sta sistemando le ultime
pecche). Ma non solo.

Nuovo prodotto nuovo canale?
La questione di punta che ci permettiamo di avanzare è quella dei canali.
Perché, in un certo senso, appare stravagante che a fianco di un simile
prodotto, così innovativo, nessuno abbia pensato di ideare un nuovo canale.
Difatti tutti vanno sulla Gdo, sulle classiche catene di informatica, e pure
in ambito Gds. Con una puntatina verso il mondo dell’Hi-fi (a Milano,
per esempio, lo vende anche Buscemi Dischi), ma senza calcare troppo la mano.
Anche perché il mondo dell’Hi-fi non pare avere abbracciato con
grande entusiasmo il Media Center. Colpa forse della strategia Microsoft che
lo propone senza ombra di dubbio come un prodotto "pc centrico".
E difatti anche nelle grandi superfici della Gdo lo si trova nei corner informatici,
e non certo in altri ambienti. Colpa, magari, di alcuni grossi player, Sony
in primis, che, temendo la concorrenza sulle proprie console da salotto, hanno
defezionato.
Ma il prodotto non è di immediato utilizzo. Lo abbiamo già fatto
notare. E quindi l’acquirente ha bisogno di consigli, prima e dopo l’acquisto.
Non diciamo nulla di nuovo facendo notare che la Gdo non ha tempo per pensare
a queste cose. Il sistema è rodato per vendere punto e basta. Altra cosa
è il pc shop. Che però in questi anni di vendite magre si è
indirizzato, chi più chi meno, verso un’utenza di piccola impresa. Che
di Media Center non sa che farsene. Sbagliato: «Microsoft – fa
rilevare ancora Albergati – ritiene che questo sistema possa avere le carte
in regola per hotel, ambienti con sale riunioni e realtà simili»
.
Quindi, i pc shop potrebbero portare il verbo Media Center ai propri classici
clienti e in più esplorare l’utenza home. Partendo comunque da corsi
di formazione. Microsoft, conscia del fatto che il compito dei precursori è
di evangelizzare, ha in serbo un grosso lavoro sul canale della formazione.
Il che potrebbe equivalere a dire che ci sono fondi a disposizione di chi vuole
fare le cose per bene. A partire dalle forze commerciali (anche degli stessi
produttori e distributori di pc Media Center) che devono essere adeguatamente
istruite per diffondere il nuovo verbo, tecnologicamente molto complesso.

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