Matrimonio in vista per Sonera e Telia?

Dopo primi abboccamenti non andati a buon fine, torna a far capolino l’ipotesi di una fusione fra i due carrier nordeuropei.

Il titolo azionario dell’ex monopolista finnico Sonera ha compiuto un balzo del 10%, dopo le rivelazioni in merito ai primi contatti stabiliti con la svedese Telia per una possibile fusione. Contatti di questo tipo erano stati avviati anche lo scorso anno, ma i due operatori non erano riusciti a mettersi d’accordo. Addirittura Telia aveva poi parlato con l’americana Sbc Communications con l’idea di rilevare la quota del 41% che Sbc possiede in Tdc Avs, l’operatore danese. Telia non è nuova a questo tipo di trattativa. Due anni fa il tentativo di scalata della norvegese Telenor si era conclusa con un acceso litigio.

Il matrimonio con Sonera spingerebbe la telco svedese, controllata al 70% dallo Stato, verso il suo obiettivo di primato assoluto nel mondo nordico. La fusione Telia-Sonera darebbe vita a una azienda da 17 miliardi di euro di capitalizzazione. Ma il percorso è disseminato di ostacoli culturali che forse all’esterno sono meno visibili.
Le due aziende non sono più i piccoli giganti dell’immediato passato. Sonera, ancora pubblica al 53%, poteva vantare due anni fa un indubbio primato tecnologico nel settore dei portali Internet mobili, mentre Telia stava avviando la sua strategia internazionale. Oggi Sonera (il cui Ceo Kaj-Erik Relander ha dovuto rassegnare le dimissioni sotto il peso delle spese sostenute per ottenere una licenza Umts), non ha più molto da dire sul piano tecnologico e Sonera è molto meno ambiziosa e preferisce concentrarsi sulla piazza scandinava e baltica.

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