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Maghi di ChatGPT: 10 suggerimenti essenziali per creare prompt migliori

Quando si interagisce con un’intelligenza artificiale basata sul linguaggio come ChatGPT, sia nella sua versione 3.5 che nella più avanzata 4, la qualità del prompt che inseriamo può determinare l’efficacia della risposta ottenuta.

Navigare nel mondo di ChatGPT può essere per qualche verso simile a imparare una nuova lingua e, come ogni linguaggio, ci sono regole e segreti che, una volta padroneggiati, possono potenziare delle semplici domande e far sì che ne scaturiscano conversazioni ricche e informative.

Di seguito, proponiamo dieci suggerimenti, partendo da quelli di base e presentandone alcuni avanzati, per ottimizzare la formulazione dei prompt in modo da renderli più efficaci.

1. Chiarezza innanzitutto

Un prompt chiaro e diretto elimina ambiguità, rendendo più facile per ChatGPT comprendere esattamente cosa stiamo chiedendo. Questo minimizza il rischio di interpretazioni errate e assicura che l’attenzione dell’AI sia focalizzata sulle informazioni richieste. La chiarezza del prompt è fondamentale perché l’AI processa letteralmente ciò che le viene detto e non può “indovinare” o “intuire” cosa l’utente potrebbe avere in mente, senza che le arrivi una comunicazione esplicita.

Per questo motivo, nei prompt inviati a ChatGPT o altri modelli di intelligenza artificiale basati sul linguaggio, è consigliabile anche evitare sarcasmo, doppi sensi e altre forme di linguaggio figurato che potrebbero introdurre ambiguità nel dialogo. I modelli di AI come ChatGPT tendono a interpretare il testo in modo letterale: il sarcasmo e i doppi sensi possono essere facilmente fraintesi perché richiedono un livello di comprensione contestuale e tonale che questi modelli non sempre sono capaci di cogliere pienamente. Inoltre, riagganciandoci a quanto dicevamo prima, il sarcasmo e i doppi sensi introducono un livello di ambiguità e possono portare a interpretazioni multiple, e questo può confondere l’AI, portando a risposte che possono risultare irrilevanti o fuorvianti.

Quindi: mantenere il linguaggio diretto, chiaro e privo di ambiguità riduce la probabilità di errori di interpretazione. I modelli AI funzionano meglio con informazioni chiare e univoche, che permettono loro di fornire risposte più accurate e utili.

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2. Breve ma completo

È importante essere concisi ma anche includere tutte le informazioni necessarie per una risposta completa. Un prompt troppo vago e generico può portare a risposte generali che non soddisfano le aspettative, mentre un prompt dettagliato guida l’AI a una risposta più focalizzata e utile. La completezza del prompt è cruciale per fornire a ChatGPT un percorso chiaro di ricerca e risposta.

L’equilibrio tra brevità e completezza è essenziale. Essere concisi aiuta a mantenere il focus del dialogo, evitando divagazioni che potrebbero confondere l’intelligenza artificiale. Tuttavia, è altrettanto importante includere tutti i dettagli rilevanti che possono influenzare la risposta. Un prompt ben costruito dovrebbe fornire sufficienti indicazioni per guidare l’AI verso la risposta più pertinente e utile, senza sovraccaricarla di informazioni superflue.

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3. Specificare il contesto

Fornire contesto aiuta ChatGPT a calibrare la risposta in base alle nostre precise esigenze. Il contesto può includere dettagli sull’argomento, riferimenti culturali o a un determinato ambito professionale o specificazioni temporali, e così via. Ciò è particolarmente utile per l’AI per comprendere il “quadro” entro cui opera la domanda, migliorando la precisione delle informazioni fornite.

In un certo senso, fornire un contesto alla richiesta è un po’ come dare a ChatGPT una mappa del tesoro: più dettagli diamo, più precisa sarà la caccia al tesoro delle informazioni. Un contesto ben definito aiuta a orientare le risposte dell’AI in modo che siano più utili, pertinenti e personalizzate, in sostanza più rilevanti per le specifiche esigenze dell’utente.

Nel suggerimento 2 abbiamo visto come sia consigliabile essere concisi – evitando di dilungarsi inutilmente – ma al contempo assicurarsi di fornire le informazioni rilevanti, quindi una valutazione “quantitativa”. Con il contesto ci focalizziamo sull’aspetto “qualitativo”, sul dare all’AI un quadro chiaro dello scenario in cui la domanda viene posta: quindi ad esempio, in ambito professionale, il tipo di attività o l’obiettivo specifico della nostra richiesta. Questo contribuisce a definire il focus e migliora la precisione della risposta, che può diventare direttamente applicabile o comunque più utile e personalizzata.

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4. Usare domande aperte per risposte più approfondite

Le domande aperte spingono l’AI a fornire risposte più dettagliate e meno restrittive, permettendo di esplorare l’argomento in modo più ampio. Per domanda aperta qui si intende una domanda formulata in modo tale da non indirizzare verso risposte di tipo binario, limitate a un semplice “sì” o “no” o a risposte altrettanto brevi e restrittive.

Una domanda aperta, invece, invita a risposte più elaborate, che possono includere spiegazioni, narrazioni, analisi o riflessioni più dettagliate, ed è ideale per quando desideriamo ricevere un’esplorazione complessiva o opinioni su un tema, fornendo a ChatGPT lo spazio di generare risposte basate su un ragionamento più esteso.

A volte questo tipo di interazione porta anche nuove idee e spunti a cui non avevamo pensato, e può risultare un modo efficace per sfruttare al meglio le capacità di ChatGPT.

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5. Evitare presupposti non verificati

È preferibile che le richieste o domande non si basino su presupposti inaccurati o non verificati, o su generalizzazioni. Presupposti errati possono guidare l’AI a risposte che riflettono falsità o pregiudizi impliciti, portando a conclusioni errate o fuorvianti. Chiedere conferme o chiarimenti, invece di fare affermazioni inaccurate o che si basano su falsi presupposti o generalizzazioni, può evitare questo rischio.

Ciò, non solo per ridurre il rischio di introdurre bias involontari nelle risposte dell’AI, ma anche per migliorare la qualità e favorire l’imparzialità della risposta.

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6. Incorporare keyword specifiche

L’utilizzo di termini specifici può aiutare ChatGPT a comprendere meglio il contesto e l’argomento di interesse, affinando la ricerca delle informazioni e migliorando la rilevanza delle risposte. Specificare termini chiave guida l’AI verso il contesto e l’area di conoscenza desiderata, rendendo la risposta più accurata, pertinente e centrata sul tema.

Per fare questo, può essere utile identificare e utilizzare nel prompt parole che sono centrali per l’argomento di interesse, che possono essere – ad esempio – termini tecnici, nomi di persone o di luoghi, concetti chiave o qualsiasi altro termine che possa affinare il focus della domanda. Al tempo stesso, come abbiamo visto anche per il suggerimento 2, evitiamo l’eccesso con un sovraccarico di keyword, e limitiamoci a quelle essenziali.

Riprendendo l’analogia del suggerimento 3, se il contesto è la mappa del tesoro, le keyword agiscono come bussola che guida l’AI attraverso il vasto mare di informazioni disponibili, assicurando che le risposte siano non solo accurate ma anche altamente rilevanti.

Non solo possiamo aggiungere le keyword, ma anche sostituirle e aggiornarle, se necessario. Qualora non riuscissimo a ottenere i risultati sperati, proviamo a modificarle, scegliendo altre parole chiave. Lo stesso possiamo farlo in generale, affinando la richiesta. Se un prompt è stato mal interpretato o non ha generato una risposta soddisfacente, riformularlo utilizzando sinonimi o parafrasando la domanda può aiutare a superare eventuali limiti di comprensione iniziali di ChatGPT.

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7. Chiarire il formato della risposta

Specificare il formato o la modalità di risposta che preferiamo ricevere, aiuta a orientare l’output di ChatGPT. Questo accorgimento può ad esempio significare di chiedere di produrre un elenco o una tabella, in modo che l’AI possa strutturare la risposta nel modo che più ci è utile, invece di generare (o di generare solo) dei semplici paragrafi di testo.

Dunque: non ci serve solo chiarire su cosa ChatGPT debba risponderci, ma anche come debba risponderci, in modo da orientare l’output su un formato che sia utilizzabile al meglio per i nostri scopi, che ci possa essere immediatamente utile e che, con alcuni tipi di informazioni, risulti anche leggibile in modo più chiaro. ChatGPT può fornire risposte non solo nel classico paragrafo (o serie di paragrafi) di testo, ma anche in diversi formati strutturati, tra cui elenchi puntati e numerati, tabelle, outline e così via. Può perfino elaborare una risposta in formato Q&A, come serie di domande e risposte su un argomento. Possiamo quindi includere nel prompt la specificazione del formato desiderato, che ci è più utile.

Prompt con richiesta precisa ma generica sull’output: Dammi informazioni sulle popolazioni delle principali città europee.

Prompt con specifica del formato: Potresti fornirmi una tabella con le popolazioni delle cinque maggiori città di Germania, Francia e Italia?

8. Calibrare il livello di dettaglio

In modo analogo al formato, se desideriamo una risposta superficiale o una panoramica generale o preferiamo invece una elaborazione approfondita e dettagliata, facciamo sapere a ChatGPT le nostre esigenze, nel prompt.

Quindi, in pratica, indichiamo a ChatGPT se desideriamo una visione generale (ad esempio “una panoramica”) o una trattazione dettagliata (ad esempio “entra nel dettaglio”). Come sempre per l’AI, specificare quanto più possibile il contesto è molto utile: in questo caso, sul grado di familiarità e di conoscenza con l’argomento nostro, o di chi dovrà fruire di questi contenuti; in tal modo, l’AI può adattare il livello di dettaglio in modo appropriato.

Un’altra informazione utile da specificare è il focus particolare, il target di utilizzo. Se i contenuti saranno usati per una presentazione, una relazione, un dibattito, per una spiegazione teorica, come dati pratici o esempi illustrativi e così via. Nell’esempio seguente, indichiamo sia il livello di dettaglio (“una panoramica base”), sia il tipo di utilizzo (“una presentazione”) che il grado di conoscenza del nostro pubblico (“scuola media”).

Prompt generico: Parlami delle stelle.

Prompt efficace: Potresti fornirmi una panoramica base sul ciclo di vita delle stelle per una presentazione di scuola media?

9. Incorporare esempi nel prompt

Incorporare esempi nel prompt di ChatGPT può essere molto utile ed efficace per ottenere i risultati che rispondano alle nostre esigenze. Indicare qualcosa di esistente come esempio di ciò che desideriamo ottenere, è utile perché l’esempio funge da modello o punto di riferimento che l’AI può utilizzare per generare risposte. Può funzionare quasi come un template che ChatGPT può poi adattare o espandere basandosi sulle informazioni fornite.

Inoltre, indicando un esempio specifico, si aiuta l’AI a capire ancora meglio il contesto, il livello di dettaglio e altre caratteristiche che ricerchiamo nella risposta. Quanto più l’argomento è vasto e complesso, e può essere interpretato in modi diversi, tanto più fornire un esempio può essere efficace. Un esempio può aiutare ChatGPT a filtrare l’ampia base di conoscenze dell’AI in modo da restringere il focus e avvicinarlo di più a ciò che abbiamo in mente.

Non solo possiamo indicare degli esempi ma, se abbiamo già una idea approssimativa di come risolvere un determinato problema o svolgere una determinata attività, possiamo “avviare” la conversazione con ChatGPT proprio dalla nostra idea iniziale, indirizzandola, come il secondo degli esempi seguenti.

Prompt senza esempio: Come posso migliorare il mio giardino?

Prompt con esempio: Vorrei che il mio giardino avesse più piante perenni che fioriscono tutto l’anno, simile ai giardini che ho visto in Inghilterra. Hai suggerimenti specifici su quali piante usare?

Prompt senza esempio: Come posso insegnare la storia in modo più interessante?

Prompt con esempio: Sto cercando modi per rendere le lezioni di storia sulla civiltà romana più coinvolgenti per gli studenti di scuola media, forse attraverso giochi o attività interattive che imitano la vita quotidiana in quel periodo. Hai suggerimenti?

10. Sfruttare la formulazione iterativa

Nonostante tutti gli accorgimenti che possiamo adottare, e tutti i trucchi che impariamo andando avanti nell’utilizzare e sperimentare con ChatGPT, capiterà sempre di ricevere, al primo tentativo di un prompt, risposte che non risultano adatte per le nostre esigenze.  Se non siamo soddisfatti della risposta ricevuta, riformuliamo il prompt integrando maggiori dettagli o cambiando l’approccio.

Questo può includere l’aggiunta di istruzioni e specificazioni o la riformulazione della domanda per chiarire ulteriormente le nostre intenzioni e le nostre esigenze. Oppure, possiamo anche indicare in modo chiaro in quali caratteristiche la risposta ricevuta debba essere rielaborata: magari in modo più lungo e dettagliato o, al contrario, più sintetico e semplice.

L’iterazione del prompt è una strategia potente per affinare progressivamente le risposte ricevute.

Infine, ricordiamo sempre che ChatGPT, come ogni sistema di intelligenza artificiale, può sbagliare, anche di grosso: verifichiamo sempre con attenzione e scrupolosità le informazioni ricevute, prima di utilizzarle.

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