L’Italia di Sas cresce in linea con l’Europa

Nel nostro paese, il fatturato sfiora quota 66 milioni di euro con una crescita, anno su anno, del 4,4%. L’80% è rappresentato dalla vendita di licenze software, il restante 20 dai servizi. E per il futuro, maggiore impegno sul midmarket.

25 febbraio 2004 È un Alessandro Zeigner soddisfatto, combattivo e provocatorio, ma anche capace di fare autocritica, quello che si fa portavoce dei risultati economici di Sas Institute in Italia. In linea con la crescita verificatasi in Europa, il fatturato 2003 nel nostro paese ha raggiunto un +4,4% rispetto all’anno precedente che, in milioni di euro, equivale a sfiorare cifra 66 (per l’esattezza 65,9). Di questi, l’80% deriva dalla vendita di licenze software e il restante 20% dai servizi “quota aumentata lentamente negli anni”, ha puntualizzato l’amministratore delegato della società di Business intelligence che ci tiene a sottolineare come, per raggiungere tali risultati, non sia stato necessaro intervenire sul numero di dipendenti che, da circa due anni, si mantiene stabile. La medesima politica è stata applicata su scala worldwide, dove il fatturato ha raggiunto 1,34 miliardi di dollari con un + 13,5% sul 2002, riportando la crescita a due cifre, dopo un biennio di profittabilità inferiore alla decina.

Da sempre caratterizzata da un profilo cross industry, a livello locale, Sas Institute suddivide la propria torta di fatturato in cinque fette, in cui credito e finanza la fanno da padrone (47%), seguite da Pa e sanità (17%), industria (14%), utility (13%) e, infine, commercio e servizi (9%). Tra questi, il settore pubblico e le Telco rappresentano temi particolarmente caldi.

“Il vento, per molte aziende di software – ha indicato il manager – è cambiato radicalmente. Non per noi che, anzi, intendiamo crescere ulteriormente, soprattutto in alcuni ambiti, tra cui la Gdo”. A testimonianza di tale proposito, l’azienda mette sul tavolo le recenti acquisizioni di tre piccole realtà “di eccellenza”, ha specificato il manager, che dovrebbero inserirla maggiormente in aree ritenute di primario interesse, come quella del rischio operativo.

Ma l’Ad non si è limitato a commentare i risultati, ponendo l’accento sulle strategie future che, con il lancio imminente della piattaforma Sas 9, la vedranno sollevare l’ascia di guerra nei confronti dei competitor, verso i quali ha dichiarato che manifesterà “intenti meno accomodanti che in passato”, facendo leva anche su una “conoscenza sedimentata che non si improvvisa” ma non dimostrando velleità in direzione del mercato dei gestionali. Nel quadro generale, sono emersi anche “buoni propositi” e un mea culpa per quanto riguarda il midmarket, “per il quale – ha concluso Zeigner – ci impegneremo maggiormente”.

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