Sas vara l’Information Evolution Model

L’evoluzione della Business intelligence è una metodologia che consente di capire come si utilizza l’infrastruttura informativa per modificare i processi di business.

23 ottobre 2003

Sas Institute ha creato un nuovo concetto metodologico, l’Iem, Information Evolution Model.


Si tratta di un framework indirizzato a quelle società che intendono valutare il proprio stato di utilizzo delle infrastrutture allo scopo di ottimizzare la gestione dei dati in essere.


Non si tratta di un prodotto software, sottolinea il management della società, ma di una vera e propria metodologia, che si concretizza in un’offerta basata sui servizi.


L’Iem, in sostanza, punta a descrivere se e come una società utilizza le informazioni come un asset strategico, allineandole, cioè, alle strategie di gestione del personale e dei processi aziendali.


L’Iem di Sas, quindi, potrebbe essere collocato nel contenitore ideologico del change management, anche se ciò potrebbe correre il rischio di essere riduttivo.


In merito al fine di soluzioni metodologiche come l’Ilm, Gartner ha preso una posizione chiara, dicendo che da qui al 2006, praticamente tutte le aziende lavoreranno per capire come estrarre meglio dai propri dati e dalle infrastrutture a disposizione il valore di business, comprendendo, quindi, come agire sul piano dell’integrazione delle apparecchiature e dei processi per arrivare allo scopo.


E’ per questo, quindi, che Sas inquadra l’Iem sotto l’ombrello della fusione dei processi di business.


Fra le reazioni all’annuncio di Sas si registrano quelle di Cognos, che tramite i propri rappresentanti del product marketing manda a dire che, sia che lo si chiami business process fusion o in qualche altro modo, il problema di riallineare le infrastrutture e i processi in essere delle aziende è ben noto da tempo.


E sempre nel campo della Business Intelligence proattiva, Information Builders ha annunciato l’imminente rilascio della versione 5.2 della propria piattaforma WebFocus, che, oltretutto, sarà integrata con le soluzioni di single-sign-on di Netegrity, società che ha recentemente rafforzato la propria partnership con Microsoft.


Ogni interpretazione di ciò che questi ultimi accordi potrebbero comportare, è da ascrivere al campo della dietrologia.

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