L’insostenibile leggerezza che separa atomi e bit

Una conversazione con Roberto Saracco, tornato a dirigere il Future Center di Telecom Italia

La sala della sessione plenaria era piena di persone” ed è un successo dell’organizzazione, ma “l’età media era alta: non sono giovani e non possono sentire l’evoluzione del mercato d’oggi”. A parlare è Roberto Saracco, tecnologo italiano di gran fama, presente al BroadBand Wrold Forum – Europe di Bruxelles per partecipare ad una sessione pomeridiana.
L’azienda italiana, sponsor tecnico del BBWF, si è occupata d’un argomento tecnico, “Il ruolo del layer dati verso una unica identità e un’esperienza utente” con Sun, Alcatel-Lucent e soprattutto Italtel, il cui CTO, Franco Serio, svolgeva il ruolo di moderatore.

La presentazione di Saracco, pur mantenendo l’impostazione classica di questo tecnologo italiano, è stata aggiornata alle specificità della sessione tecnica. “The fading boundaries between atoms and bits” (l’assottigliarsi del confine tra atomi e bit) è un ottimo punto di partenza per molti argomenti. Si tratta di individuare percorsi moderni: da un verso c’è la trasformazione di atomi in bit; dall’altra il percorso inverso, da bit ad atomi. Attenzione, non si tratta di sfumate questioni filosofiche, bensì di un preciso percorso di business: ne sia chiaro esempio Snapfish, il business di stampa di foto centralizzate, ovviamente su Internet, lanciato nientemeno che da HP, la mamma di tutte le stampanti domestiche. E se HP sviluppa esternamente un concetto agli antipodi del suo business, allora possono farlo tutti, e certamente in molti devono proprio.

Proviamo a percorrere il confine che Saracco conosce meglio di tanti altri. Gli esempi sono tantissimi, dal turismo che vende servizi appoggiandosi a mappe online grazie alle quali “vendono il Colosseo senza possederlo” al CRM, oggi costo da ridurre, domani fonte di pubblicità. Il sistema è in teoria semplice: usare bene i dati che descrivono il profilo dell’utente per fornirgli come servizio preciso quello che una volta era generale e invadente pubblicità.

Questo è quello che offre il ripensamento dell’intera catena del valore post-Internet. Basta così? No, c’è di più. La Rete ha cambiato non solo la normale evoluzione del processo di business, ma anche lo sfruttamento delle emergenze. Un esempio sta per verificarsi in tutto il mondo: tra il 2009 e il 2010 la maggior parte dei brevetti e dei diritti farmaceutici arriveranno alla naturale scadenza e saranno disponibili gratuitamente.
Ciò vuol dire che avremo moltissimi farmaci disponibili a costi di pochi cent a dose che si differenzieranno per il servizio all’utente: un campo aperto alle invenzioni. Questa rivoluzione azionerà un nuovo meccanismo di coda lunga? Forse genererà profitti solo per i tre-quattro player della “testa corta”?
Il discorso si fa pesante, perché involve una ristrutturazione completa del mondo, a ben pensarci, e stavolta nel settore della sanità. Per alleggerirlo, ricordo una frase del principe della risata, in arte Totò: egli diceva che un gentiluomo, allo scadere d’una cambiale, non la paga ma… la rinnova.

Scadono i diritti farmaceutici? Li rinnoviamo! D’altronde è recentemente successo in altri campi. In attesa di sapere se siamo nati signori, modestamente ci preoccupiamo della prossima rivoluzione farmachimica. Che grazie ad Internet sarà un’opportunità per chi sarà capace di assommare atomi (chimici) a bit (di servizio).

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