L’Innovation week o la diffusione della nuova cultura

Roma ospita un evento alla pari con le migliori occasioni internazionali che rivoluziona il concetto di cultura del mondo digitale e riporta sul territorio la partecipazione delle persone. Ne parliamo con Massimiliano Colella, Direttore Generale di Asset Camera, che lo ha sviluppato.

La macchina organizzativa di un evento cone l’Innovation Week ha una dimensione di competizione nazionale ed internazionale che richiede una visione ampia nella proposta e nel tempo. Ne abbiamo parlato con Massimiliano Colella, Direttore Generale di Asset Camera, l’azienda della Camera di Commercio di Roma che ha sviluppato la Europen Maker Faire del 2014 e l’intera Innovation Week che sta per andare in scena a Roma.

Nuova edizione, nuova location: perché?
L’Auditorium di Roma è un edificio avveniristico inserito in un’area di grande natura. All’estero è molto noto, sia perché lo ha progettato Renzo Piano, sia perché si trova a Roma.
E’ una grande scommessa. Non è una location tipicamente fieristica, ma ha un grande fascino, ed è un luogo di produzione culturale e la MakerFaire è, prima di ogni altra cosa, un potente veicolo di diffusione culturale. In questo caso di cultura del fare e di cultura digitale. E’ ideale anche per il networking tra persone, in quanto offre spazi di ogni tipo.

Qual è il contesto nazionale?
La Maker Faire, piatto forte dell’Innovation Week, è un appuntamento di grande risonanza dedicato al digitale applicato che diventa realtà.
Noi vorremmo che questo appuntamento diventasse una scadenza fissa che caratterizzi Roma, come il Salone del libro di Torino, come il Salone del mobile di Milano.

Quanto è complesso essere la European Maker Faire?
Siamo nati con il marchio The European Maker Faire, una cosa sulla quale dovemmo insistere con Make Media, l’azienda che si occupa del marchio nel mondo. Abbiamo un accordo fino al 2015.
L’Europa è grande e altri Paesi si muovono. Ques’anno, dopo di noi, sono venute Maker Faire anche a Parigi, Hannover e Oslo. Abbiamo aperto un cammino in Europa. L’anno prossimo si terrà anche la MakerFaire Londra, in una piazza che permette di sviluppare l’originale format statunitense in maniera molto più aderente di qualsiasi altra piazza europea.
Il movimento sta crescendo, ma credo che l’Italia grazie alla sua cultura del fare, alla nostra storica capacità nella manualità, se combinata con una capacità tecnologica possa diventare l’hub europeo del digital manufacturing.

Per l’edizione 2015 avete pensato a coordinarvi con l’Expo?
All’Expo sinceramente non ci abbiamo ancora pensato. Ma sì, quest’anno abbiamo dato maggiore attenzione, anche con aree dedicate, al cibo e alla salute, argomenti centrali dell’Expo 2015. Nel food abbiamo sviluppato un doppio binario: da una parte i maker, dall’altra aziende italiane storiche e tradizionali che porteranno prodotti innovativi.


Quali sono le difficoltà che non si vedono?

Asset Camera non è un imprenditore singolo, che può fare le sue scelte in assoluta libertà e con i suoi tempi. Siamo parte della Pa, ne abbiamo i modi, i tempi, alle volte le farraginosità.
Quest’anno in conferenza stampa abbiamo avuto il sindaco Marino e il Presidente della Regione. Zingaretti ha portato all’Innovation Week l’evento Boosting a creative start-up environment, nella cui riuscita confidiamo per spingere oltre la nostra collaborazione con la Regione.
Noi siamo fortunati ad avere uno staff di trenta fantastici ragazzi che con il loro impegno ci permettono di recuperare il terreno che una Pa perde comunque nell’organizzazione di un evento di queste dimensioni.


Il maker viene trattato con cura… artigianale?

La Maker Faire 2014 metterà in mostra tra 500 e 600 maker, ciascuno con il suo stand, le sue verità, le sue necessità. Il nostro impegno è stato nell’ascoltare ciascuno di loro singolarmente.
Un maker non può esporre in una fiera normale, con uno spazio standard, un allestitore tradizionale: sono inventori che devono poter raccontare la loro storia. Quest’anno ciascuno stand avrà una breve spiegazione di cosa viene mostrato.

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