Ligresti: Dell sempre più orientata all’end to end

Parla l’amministratore delegato della filiale italiana della società: un 2012 tra luci ed ombre, ma il comparto resta centrale in una economia in trasformazione.

Sceglie di non commentare le voci che in questi giorni danno Dell sempre più vicina a un delisting.
Filippo Ligresti, alla guida della filiale italiana di Dell, preferisce concentrarsi sulle strategie della società e sulle performance nel nostro Paese, da un lato commentando l’anno appena concluso, dall’altro delineando le linee strategiche della società.

Le difficoltà derivanti dal contesto economico sono evidenti, anche se ”la nostra industria per fortuna è al centro di una trasformazione importante: questo significa che anche se il comparto è maturo e non rappresenta più la locomotiva di un tempo, la trasformazione industriale e sociale ne fanno comunque un tema centrale”.
Il 2012 appena alle spalle è stato un anno di luci e ombre a livello mondiale, nel quale Dell è riuscita a concretizzare anche con importanti ritorni di share di mercato gli investimenti fatti nel percorso di trasformazione da un business a volume a uno a valore”.
La società ha messo infatti a segno un importante guadagno sui server, segmento nel quale sta giocando per la leadership, mentre ha ”subito la contrazione delle vendite su quello che era il nostro core business, vale a dire il mondo client”.
Ligresti lo riconosce: i risultati non sono stati in linea con le ambizioni, tuttavia sottolinea come la società sia stata capace di mantenere una buona marginalità, grazie alla trasformazione in corso e al nuovo mix dell’offerta.

Elemento centrale del 2012 di Dell sono state, e di questo abbiamo più volte avuto modo di parlare, le acquisizioni: dodici in dodici mesi, tutte finalizzate a concretizzare la trasformazione della società in un solution provider end to end, in grado di indirizzare il mercato dell’infrastruttura tecnologica.
Si tratta di un percorso che risale ormai a qualche anno fa, con l’acquisizione di Perot Systems, che ha portato negli asset aziendali le sue competenze nei servizi applicativi e di outsourcing, di EqualLogic, di Compellent, proseguendo lo scorso anno con focus più specifici su networking, software e sicurezza.
”Fondamentale – precisa Ligresti – è stala la creazione della divisione software, la cui responsabilità è stata affidata a John Swainson”.

Sulle criticità registrate sul fronte pc, Ligresti riconosce che Dell ha risentito della forte concorrenza da parte di Lenovo, ”soprattutto perché Dell si concentra sulla fascia medio alta della gamma, e non sulla fascia bassa”.
C’è poi la contingenza nel comparto, che ha visto una generale contrazione dei volumi, anche a causa dello spostamento degli investimenti sulle altre tipologie di dispositivi, come i tablet.
Decisamente migliore è la situazione sul fronte server, dove Dell ha guadagnato, nel nostro Paese, nove punti di market share.
”Va detto – interviene ancora il manager – che il mondo client rappresenta comunque il 50 per cento del nostro fatturato ed è profittevole. È il cordone ombelicale storico con tutti i nostri clienti, visto che il 90 per cento acquista client, cosa che ci consente di essere costantemente presenti presso di loro”.
E’ un segmento di grande dinamicità, che Ligresti ribadisce continua a essere indirizzato con attenzione e diversificazione.
”Tutti hanno meno soldi e hanno bisogno di aumentare la produttività del personale mobile attraverso l’uso ottimale delle tecnologie: questo riporta al centro il client perché è qui che ricade l’attenzione di chi decide gli acquisti”.

Poco convinto dell’efficacia del Byod (”Cosa succede se un utente ha un fermo macchina su un dispositivo di sua proprietà? Quanto costa a un’azienda il dispositivo e quanto potenzialmente possono incidere i guasti e le indisponibilità?”), Ligresti difende il focus Enterprise, che ha portato Dell a non indirizzare con i suoi dispositivi mobili il mondo Adroid.
”Il lancio del tablet con sistema operativo Windows 8 è stato molto positivo. Possiamo anzi dire di aver avuto qualche problema di supply, perché la domanda è risultata superiore alla nostra produzione. Ora stiamo preparando il rinnovo di tutta l’offerta che, tranne un modello di fascia entry, sarà totalmente declinata in chiave touch”.
Windows 8 è un ulteriore elemento di positività per il manager, che tuttavia si dice convinto di una adozione in azienda dal secondo trimestre dell’anno i poi.

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