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L’evoluzione di ReeVo: da cloud provider a fornitore di servizi di cybersecurity. E ora accelera sull’internazionalizzazione

ReeVo è un’azienda che nasce 20 anni fa come fornitore di servizi di cloud focalizzato sul mercato italiano. Una Pmi innovativa, che col tempo ha maturato una significativa esperienza anche nell’ambito della data security, ampliando così la propria offerta. E, soprattutto, cercando di differenziarsi dagli altri. Difficile per una Pmi del Bel Paese competere direttamente con gli hyperscaler, e per questo motivo l’azienda ha scelto di differenziarsi con un’offerta molto particolare. Al contrario dei big del settore, che delegano la sicurezza ai clienti, ReeVo non si limita a erogare servizi cloud ma offre anche quelli di cybersecurity.

Salvatore Giannetto, presidente di ReeVo

Siamo partiti proteggendo noi stessi, e grazie agli investimenti e le competenze maturate, ora proteggiamo anche chi è all’esterno: siamo in grado di proteggere anche i clienti che si affidano ad altri cloud provider”, spiega Salvatore Giannetto, presidente di ReeVo. “Questo ci mette nelle condizioni di aumentare la resilienza dei nostri clienti e di garantire la continuità dei loro business”.

L’approccio al mercato è tipico da vendor, e ReeVo si appoggia a una rete di circa 300 partner nazionali, ai quali se ne aggiungono altri operanti all’estero. Questo perché nel 2023 ReeVo ha avviato un processo di internazionalizzazione, aprendo una sede a Madrid. Una scelta che si è rivelata vincente, tanto che l’azienda ora ha aperto una nuova filiale in Francia.

M&A, il driver della crescita di ReeVo

Il 2022 è stato un anno particolarmente positivo per ReeVo: l’azienda ha infatti registrato una crescita del 34%, fatto che l’ha spinta a puntare anche oltre i confini nazionali, aprendo in Spagna ReeVo Cloud & Cyber Security Slu, con sede a Madrid. L’approccio è simile a quello italiano, e prevede che i dati dei clienti siano conservati su server ubicati nel territorio nazionale, così da assicurare che la data governance: i dati dei clienti rimarranno sempre nel proprio Paese. Ma anche per supportare al meglio i clienti, con dipendenti che parlano la stessa lingua e conoscono le specificità del Paese, potendoli quindi guidare al meglio nel loro percorso di trasformazione digitale.

Il medesimo approccio è stato adottato per la filiale francese, inaugurata nel 2024. Per entrare in questo mercato, ReeVo ha scelto di acquisire il 100% di Abbana, anche questa una realtà attiva nell’ambito di cloud e cybersecurity, così da poter contare su una presenza locale già affidata.

Non è l’unica operazione di M&A avviata da ReeVo, che sempre nel 2024 ha investito su altre due società. La prima è ITnet, provider europeo di servizi integrati di Cloud & Cybersecurity nata nel 1994 come Internet Service Provider. Non un provider qualsiasi: ITnet è membro fondatore del Mix, il primo Internet exchange point in Italia, che ancora oggi è un nodo fondamentale per l’infrastruttura Internet del Paese.

Antonio Giannetto, CEO di ReeVo

Come spiega Antonio Giannetto, CEO di ReeVo, “ITnet nasce come operatore di telecomunicazioni, ma col tempo perde questa sua focalizzazione, per concentrarsi sul private cloud, cioè infrastrutture all’interno di un data center dedicati interamente al cliente, che gli permette di avere gli stessi servizi del cloud ma in modalità privata”. Le competenze maturate sul networking da ITnet si sono rivelate strategiche per questo tipo di servizi, dato che l’azienda recentemente acquisita da ReeVo non si limita a erogare un servizio, ma interconnette i sistemi delle imprese tramite la sua fabric.

La seconda acquisizione effettuata da ReeVo nel 2024 è quella di Sighup, che Antonio Giannetto definisce come “una piccola boutique nel mondo cloud native e Kubernetes e tutto quello che ha a che fare con la containerizzazione”. Un’operazione strategica, che consente a ReeVo di ampliare la propria piattaforma di servizi public cloud “andando a integrare il mondo Kubernetes sulla nostra piattaforma end to end”. Estendendo quindi le competenze e raggio d’azione nei segmenti Cloud Native, Kubernetes, DevOps e DevSecOps. Con questa operazione “ci portiamo in casa la possibilità di industrializzare la loro piattaforma”, spiega Antonio Giannetto. Perché industrializzare? “Perché nel mondo enterprise andiamo a offrire un servizio consulenziale, su misura, mentre sul mondo della media azienda abbiamo una piattaforma con le stesse funzionalità in un ambiente public cloud condiviso e con funzionalità di security già integrate”.

I mercati di riferimento

I mercati su cui punta ReeVo in Francia e in Spagna sono prevalentemente quello finanziario, bancario e la manifattura, che con il paradigma di Industria 4.0 ha iniziato ad aver bisogno di proteggere anche gli asset OT. ReeVo ha fatto una scelta particolare in termini di dimensioni dei clienti, concentrandosi sulle pmi in queste aree geografiche. Il motivo è che il mercato delle aziende di fascia enterprise è praticamente saturo, con il 98% di queste realtà che ha già adottato soluzioni. Al contrario, nel mondo delle pmi la penetrazione di soluzioni di private cloud e security è inferiore: solo il 63% utilizza almeno un servizio cloud. E, in alcuni casi, questo servizio è semplicemente quello per gestire la posta elettronica. Il margine di crescita, insomma, è decisamente più elevato. Anche perché, come accade anche in Italia, Francia e Spagna hanno un tessuto imprenditoriale dove la dimensione media è proprio quella della pmi.

Il futuro di ReeVo

Spagna e Francia rappresentano solo il primo passo del processo di internazionalizzazione di ReeVo, che già inizia a guardare verso altri Paesi europei. A partire dal Portogallo, per l’ovvia vicinanza geografica, dove già l’azienda sta avviando le prime azioni. Ma nel mirino c’è anche la Grecia, dove ReeVo è interessata e presidiare una nicchia molto particolare: la cybersecurity nel segmento navale, nella quale ReeVo ha già una forte esperienza. Anche l’Est Europa è un’area appetibile per ReeVo: in Polonia, per esempio, stanno aumentando i data center e, di conseguenza, si potrebbero sviluppare nuove opportunità per i servizi della realtà italiana.

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