Lenovo rinnova squadra e programma per X86

Mirko Poggi
Mirko Poggi

Solo dieci anni fa, parlare di Lenovo voleva dire riferirsi a una realtà cinese, fortemente focalizzata sul mercato dei pc.

“In dieci anni molto è cambiato, – racconta Mirko Poggi, amministratore delegato e country manager di Lenovo Italia – davvero molto è cambiato. Lenovo è cresciuta organicamente ed è cresciuta tramite acquisizioni”, a partire dai pc Ibm, passando per Motorola, fino ad arrivare, con la fine dello scorso anno, ai server X86, sempre di Ibm.
“E se lo scorso esercizio fiscale si è chiuso con un fatturato di 39 miliardi di dollari, le previsioni per l’anno in corso fanno ragionevolmente pensare a un obiettivo di 50 miliardi”, prosegue Poggi, sottolineando come l’obiettivo della società sia quello di raggiungere una posizione di leadership globale in quella che prima definiva “era pc plus” e che oggi, sta diventando un’era “Triple Plus”.

“Con Era Triple Plus definiamo una strategia che combina da un lato tutto il mondo dei dispositivi connessi, dall’altro tutto il nostro portafoglio di offerta tradizionale, inclusa la divisione Enterprise, nata lo scorso anno ma oggi potenziata con i server di Ibm, aggiungendo, a completamento del tutto, la cosiddetta Lenovo Experience nel cloud”, spiega ancora Poggi.

Federico-Carozzi
Federico Carozzi

Che l’orizzonte si sia allargato lo dicono anche le cifre: tutti segmenti stanno gradualmente crescendo, tanto che se due anni fa i pc rappresentavano l’81 per cento del business della società, già lo scorso anno erano scesi al 65%, con una parallela crescita del mobile, che dal 15% è salito al 24%, e dell’Enterprise, passato dall’1 al 9 per cento.
Ed è di una Lenovo davvero diversa che parla anche Poggi.
“Due anni e mezzo fa in Italia dovevamo attaccare, per conquistare quote di mercato. Oggi siamo cresciuti tanto da essere nella posizione di doverci difendere. Certo, il quartier generale resta in Cina, ma il fatto che i riporti diretti al Ceo appartengano a sette nazionalità diverse è un punto di forza nell’ottica della diversità”.
Soprattutto, al di là delle naturali aspirazioni di crescita, quello che è accaduto in questi trimestri, è stata un’importante ridefinizione delle priorità di business: oggi si parla di crescita anche sul mondo professionale, di una crescita guidata dal canale, di una crescita incentrata su una stretta relazione anche con il cliente finale, soprattutto nell’ambito dei progetti più complessi.
“Il canale è la chiave per perseguire questa crescita. Oggi i nostri rivenditori hanno accesso a tutto il portafoglio di offerta e, soprattutto, ci stiamo impegnando per semplificare, sia in termini di programma, sia in termini di interlocutori, l’operatività dei nostri partner”.rossella specia lenovo
Così, il programma One Channel 2015 è già figlio dell’integrazione di Systems X nell’offerta Lenovo: vi entrano a far parte i server, vi entrano di diritto a far parte i partner che già vendevano queste soluzioni con Ibm. Non solo.
I System X entreranno a far parte dell’offerta Topseller di Lenovo, insieme ai ThinkServer già presenti, in un’ottica di velocizzazione del business. Dell’offerta Topseller fanno parte infatti configurazioni preselezionate sempre disponibili, proposte a prezzi competitivi.

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Alessandro De Bartolo

E poi c’è la riorganizzazione di Lenovo, cambiata proprio per rispondere meglio alla nuova fisionomia societaria.
Mirko Poggi resta nel suo ruolo di Amministratore Delegato e General Manager, mentre Alessandro De Bartolo, già alla guida del business x86 in Ibm, è stato nominato country leader dell’Enterprise Business Group, con focus specifico sui prodotti.
Federico Carozzi è invece responsabile della divisione che segue le piccole e medie imprese. È stato infatti nominato Country Leader dell’Smb Group, all’interno della quale Rossella Specia, anche per lei matrice Ibm, assume la responsabilità del canale certificato.
A sua volta Luca Gasparini assume il ruolo di Enterprise Country Leader, con responsabilità sui Grandi Clienti e sulla Pubblica Amministrazione.

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Luca Gasparini

Quanto alle numeriche, in un solo anno il mondo dei partner specializzati si è rafforzato in misura importante: “Erano una cinquantina all’inizio dello scorso anno, ci eravamo posti l’obiettivo di arrivare a 200 e abbiamo chiuso a 220, racconta Poggi”.
Ora però è si aggiunge anche il canale Ibm, composto da circa 150 partner certificati.
“Va detto però che c’erano importanti sovrapposizioni, per cui, una volta assestato, possiamo dire che il gruppo dei certificati arriva a circa 300 unità. Il nostro lavoro si focalizzerà sulle specializzazioni, soprattutto in ambito server e storage, con l’aggiunta di una nuova certificazione per le workstation”.
Nessun cambiamento, per ora, sul fronte dei distributori: Computer Gross, Esprinet e Tech Data, vale a dire i tre che lavoravano con Ibm sugli x86, sono già parte del canale Lenovo.

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