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Lenovo, IA, IoT e automazione guideranno la trasformazione digitale

Lo speciale dedicato alla trasformazione digitale di 01net svela i punti di vista dei più importanti player internazionali operanti in Italia e Lenovo è senza dubbio uno di essi. A rispondere alle nostre domande è Elio Biella, Global Account Manager, Lenovo Italy

Quali sono le tecnologie oggi alla base della trasformazione digitale dell’economia italiana?

Se guardiamo al contesto dell’economia italiana, guardiamo in prima battuta a soluzioni architetturali nel cloud, pubblico o ibrido, oppure alle infrastrutture software-defined; secondo le ultime stime, il mercato del cloud in Italia vale circa 3 miliardi di euro. Il cloud è diventato un modello preferibile nello sviluppo di progetti digitali nel 42% delle imprese e in alcuni casi l’unica scelta possibile. Nel complesso, da un punto di vista tecnologico, il mercato cloud è sempre più maturo pronto a immaginare scenari innovativi e sfruttarli per rispondere agli obiettivi di business.
In Lenovo crediamo che le tecnologie emergenti quali IA, IoT, automazione e computer vision guideranno la trasformazione digitale dell’economia, trasformando l’ambiente di lavoro e il modo di lavorare. Sono tecnologie che accompagnano e supportano il cambio culturale che le persone e le aziende devono attivare per poter cogliere tutte le opportunità che la quarta rivoluzioni industriale sta facendo emergere. L’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano ha stimato che il mercato dell’AI in Italia ha un valore di 200 milioni di euro, tra software, hardware e servizi commissionati da imprese italiane e come export. Siamo effettivamente all’inizio di un percorso dal potenziale largamente inesplorato. La chiave, in ambito IT, è quindi la capacità di proporre soluzioni – AI, IoT o Computer Vision – in grado di trasformare i luoghi di lavoro del futuro con tecnologie personalizzate in grado di migliorare l’efficienza aziendale a livelli mai visti prima.

Elio Biella
Elio Biella

In che modo si costruiscono le competenze per metterle in azione e per gestirle?

Lenovo sta facendo importanti investimenti per allargare la propria offerta con competenze che valorizzano l’aspetto strategico dell’investimento in IT in modo da interloquire con i System Integrator per proporre soluzioni a valore aggiunto in cui l’hardware è una parte, ancorché fondamentale, di un pacchetto completo. Il nostro investimento va nella direzione di proporci ai system integrator come compagni di viaggio che li possano seguire e aiutare a sviluppare soluzioni complete da portare al mercato. Quando si raggiunge questo livello di fiducia reciproca si può raggiungere il mercato con soluzioni efficaci che rispondono alle esigenze reali e specifiche del cliente.

La competenza deve nascere dal vendor, perché è così che emerge il fattore di differenziazione che lo trasforma da fornitore a partner fidato. Arrivare al mercato con un approccio da partner è nostra responsabilità, con l’obiettivo di creare rapporti a lungo termine con i System Integrator che si consolidano e nel tempo diventando indissolubili.

Un esempio di questo approccio sta nell’ecosistema di soluzioni Lenovo ThinkIoT che aiuta le aziende a migliorare la propria efficienza sul posto di lavoro ottimizzando le prestazioni. Analogamente le soluzioni ThinkReality sono pensate per aiutare i dipendenti delle grandi imprese a utilizzare applicazioni di realtà aumentata per ricevere assistenza, ridurre gli errori, creare efficienza nei flussi di lavoro complessi, migliorare la qualità della formazione, rendere più efficace la collaborazione, e in ultima analisi contenere i costi.

Come le aziende italiane possono trasformare in valore l’investimento tecnologico?

L’investimento IT si trasforma in valore investendo sulle persone. Se siamo partner, se abbiamo un rapporto con il System Integrator che ci porta a essere parte integrante della sua value proposition, il nostro ruolo di vendor si rafforza notevolmente. Dal punto di vista del cliente finale, l’investimento IT diventa valore investendo sulle proprie risorse interne, ma anche lavorando in una logica di outsourcing con il team del System Integrator. Quando il cliente finale ha la necessità di concentrarsi sul proprio core business, potrà trovare conveniente demandare la gestione dei suoi investimenti in IT a un outsourcer, consolidando la logica del servizio.

Lenovo

Che connotati deve avere chi prende in carico la regia della trasformazione tecnologica nelle aziende, ossia il System Integrator?

Il System Integrator è colui che, forte della relazione con il cliente finale, fa da snodo fra le esigenze di quest’ultimo e il vendor di soluzioni tecnologiche. È quindi il System Integrator a selezionare i vendor sulla base delle competenze che riconosce in essi, in modo da fornire una soluzione efficace per rispondere ai desiderata del cliente. Se pensiamo a un progetto device as a service, che garantisca un certo tipo di presidio, il System Integrator deve essere in grado di garantire la governance del progetto andando a definire SLA e gestendo il lavoro dei diversi partner che collaborano al raggiungimento dell’obiettivo. In questo contesto, se l’onere di scegliere i partner che possono assicurare la migliore riuscita del progetto ricade sul System Integrator, sta ai vendor come Lenovo strutturarsi in maniera tale da potersi proporre al come partner di fiducia, un vero e proprio compagno di viaggio in grado di proporre soluzioni a valore aggiunto.

Che ruolo riveste il system integrator nella trasformazione digitale delle piccole e medie imprese, spesso prive di specifiche competenze nella information technology?

Le Pmi sono fondamentali per la crescita economica a livello globale, rappresentando oltre il 90% della popolazione aziendale, il 60-70% dell’occupazione e il 55% del PIL nelle economie sviluppate. Questo è ancor più vero in Italia. Un recente studio di Lenovo, condotto a livello globale da Forrester Consulting, mostra che un miglioramento nell’uso della tecnologia è fondamentale, poiché la maggior parte dei dipendenti delle Pmi utilizza ancora i desktop come dispositivo principale (71%, secondo lo studio). Inoltre, il 74% dei dipendenti di Pmi intervistati non ha accesso a strumenti basati su cloud, né ha la possibilità di scegliere le tecnologie più adatte alle proprie attività. Se confrontiamo questo dato con le risposte fornite dai datori di lavoro, secondo cui la grande maggioranza (77%) ritiene una priorità importante quella di migliorare l’esperienza lavorativa dei dipendenti, emerge quanto sia fondamentale per i responsabili IT delle PMI investire in dispositivi mobili e portatili quali laptop, smartphone, dispositivi 2-in-1 e dispositivi intelligenti di prossima generazione come la realtà aumentata o virtuale (AR/VR) e le tecnologie smart office, per migliorare l’esperienza lavorativa. Per creare un ambiente in cui i dipendenti possano lavorare da remoto e ottenere una migliore integrazione tra lavoro e vita privata è necessario il ruolo del system integrator che ha il compito fondamentale di integrare al meglio e ottenere tutti i benefici possibili dalla tecnologia. Per farlo deve avere tutte le conoscenze informatiche per sviluppare i device correttamente e per ottenere la migliore gestione delle reti possibile. Solo in un ambiente sicuro, attento alle necessità del dipendente e professionale, si può ottenere risultati di business maggiori.

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