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Lenovo porta HPC e augmented intelligence all’industria

La soluzione di problemi altamente complessi in ambiti come l’astrofisica, la scienza climatica, la chimica e la biologia richiede un’enorme potenza di calcolo. La tecnologia ha ormai cambiato irreversibilmente i modi in cui operiamo; le scoperte scientifiche si susseguono a una velocità mai vista, le automobili si guidano da sé, il riconoscimento delle immagini ci aiuta a diagnosticare più accuratamente le malattie, e possiamo conversare con i nostri smartphone. Tutto ciò è possibile grazie all’intelligenza artificiale.

Lenovo tra big data e intelligenza artificiale

Gli algoritmi di AI stanno facendo breccia nelle strategie delle aziende di tutti i settori, dalla finanza alla sanità, dalla vendita al dettaglio all’industria manifatturiera. Di questo è ben conscia Lenovo che vuole rivestire un ruolo sempre più di rilievo nell’aiutare le imprese a utilizzare big data e intelligenza artificiale in maniera semplice ed efficiente.

In particolare vuole rivestire tale ruolo con la sua divisione di High Performance Computing (HPC) che è parte del Data Center Group. Prova di ciò sono installazioni come il BSC (Barcelona Supercomputing Center) dove, usando nodi Lenovo ThinkSystem SD530, dotati di processori Xeon Platinum Intel, sono stati resi possibili studi sulla diagnosi delle patologie della retina dovute al diabete o della leucemia linfatica cronica (LLC), consentendo una comprensione più ampia di queste malattie e la ricerca di possibili terapie.

Un altro esempio arriva dalla North Carolina State University che lavora con Lenovo per fornire agli agricoltori le previsioni di future condizioni di siccità dando loro gli strumenti per agire di conseguenza. Usando il Lenovo AI Innovation Centre, la NCSU è stata in grado di superare i limiti della ricerca geospaziale e analizzare al meglio gli effetti del cambiamento climatico.

HPC Lenovo science usage
Alcuni degli ambiti in cui sono oggi utilizzate le tecnologie Lenovo di High Performance Computig

HPC, una realtà anche in Italia

Esempi eclatanti li abbiamo anche in Italia. Primo fra tutti è quello del Cineca di Bologna, che è sede del supercomputer Marconi, progettato congiuntamente da Lenovo e dal Cineca, che offre alla comunità scientifica un sistema HPC allo stato dell’arte ed energeticamente efficiente.

A questo si è aggiunto in questi giorni il nuovo Cresco6, estensione del progetto Marconi e sviluppato in collaborazione con l’ENEA con sede a Napoli-Portici. Basato su tecnologie ThinkSystem, è più potente centro di calcolo installato nel Sud Italia (arriva sino a 700 TeraFlops) ed è stato progettato per essere di aiuto nei calcoli inerenti la ricerca sul clima, lo studio di nuovi materiali, la simulazione di sistemi complessi per la generazione di energia con basso impatto ambientale, gli studi biotecnologici e di chimica computazionale, di fluidodinamica applicata al settore della combustione e allo sviluppo di codici per la fusione nucleare.

Cresco6 è un’importante realizzazione italiana – ha commentato Alessandro de Bartolo, Country General Manager per l’Italia di Lenovo Data Center Groupche però sarà usata anche a livello europeo”.

Per altro già oggi CRESCO6 fornisce alcuni servizi di calcolo a Eurofusion, la comunità che studia la fisica della fusione nucleare nell’ambito del progetto ITER – International Thermonuclear Experimental Reactor, iniziativa di caratura internazionale che si propone di realizzare un reattore a fusione nucleare di tipo sperimentale, in grado di produrre più energia di quanta il processo ne consumi per l’innesco e il sostentamento della reazione di fusione.

Non solo hardware

Alessandro de Bartolo_Country General Manager_Lenovo DCG ItaliaDe Bartolo: “Con la nuova versione, LiCO permette a Lenovo di entrare sempre più nel mondo dell’Augmented Intelligence perché utilizza strumenti già sviluppati su ampia scala (come Google TensorFlow), ma, consente anche di integrare algoritmi di Lenovo, come Computer Vision o Natural Language Processing”.

L’hardware è un tassello fondamentale nelle soluzioni di Lenovo indirizzate a quelle situazioni dove è necessario l’impiego di super calcolatori.

Ma proprio perché si tratta di soluzioni anche il software e altri componenti rivestono grande importanza. Come per esempio le applicazioni per la gestione dei consumi, che sono in grado di regolare dinamicamente la frequenza delle Cpu, oppure l’elevato livello di integrazione delle infrastrutture che consente una veloce messa in opera e offre un ampio supporto di componenti di terze parti, o anche il software per la gestione end to end delle infrastrutture HPC come LiCO (Lenovo Intelligence Computing Orchestrator).

Nella nuova versione 5.2, LiCO riduce ulteriormente la complessità che insorge qualora si decida di installare un cluster HPC grazie a un’interfaccia di controllo che riunisce e consente di gestire in modo intuitivo hardware e software.

Il valore dell’augmented intelligence

Va da sé che la proposta HPC di Lenovo non è limitata ai grandi centri di ricerca, ma si estende anche a implementazioni di minori dimensioni o dipartimentali rivolte a tutti i segmenti dell’industria.

Così, per avvicinare i clienti all’augmented intelligence, l’azienda ha sviluppato un approccio in tre step: il primo è quello di scoprire quali sono le opportunità offerte al business e alle attività da parte dell’augmented intelligence; il secondo step consiste nello sviluppare strumenti specifici utilizzando LiCO come tool di utilizzo degli algoritmi di augmented intelligence; la terza fase è ovviamente quella del deployment.

Per attuare la fase di scoperta, Lenovo ha reso disponibili 4 Innovation Center specifici: quello per l’Europa ha sede a Stoccarda. In questi ambiti i clienti possono usare LiCO sulle infrastrutture Lenovo e poi, usando i loro dati, vedere quali algoritmi meglio si adattano o, se è il caso, di crearne di nuovi.

HPC Lenovo three steps to augmented intelligence
Tre passaggi per far scoprire ai clienti come avvalersi dell’augmented intelligence

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