Le regole per una Business Analytics di successo

La nomina di un Chief Data Officer o di un Chief Analytics Officer, che contribuiscano ad analizzare e generare risultati e a creare una cultura aziendale incentrata sulla Business Analytics può stimolare il successo del business. Tutti i dati a supporto di questa tesi in un’analisi condotta da IBM.

Alcune forme di resistenza “politica” o provenienti dalla direzione sarebbero, a sorpresa, tra i primi ostacoli alla realizzazione del pieno valore delle organizzazioni che applicano con successo la Business Analytics avendone in cambio crescita o innovazione.

Lo dicono i risultati di “Analytics: A Blueprint for Value”, quinta indagine globale condotta da IBM sull’utilizzo della Business Analytics applicata da ben oltre il 75% dei quasi 1.000 dirigenti di business e IT provenienti da 70 Paesi interpellati a supporto di strategie di incremento dei ricavi, anziché di contenimento dei costi.

Dall’indagine condotta con il supporto di un team globale di esperti di strategia aziendale, consulenti, data scientist e statisti risulterebbe, inoltre, che quasi il 40% delle aziende intervistate avrebbe osservato un rapido ritorno sull’investimento entro i primi sei mesi dall’adozione della Business Analytics.

Come sfruttare appieno il valore dei dati
Tuttavia, oggi solo una piccola percentuale di dirigenti sostiene con convinzione l’uso dei Big Data e della Business analytics per accelerare il processo decisionale e avviare il cambiamento all’interno della propria organizzazione.
Nello studio di Ibm solo il 24% di tutti i CEO e COO interpellati hanno sostenuto fermamente la strategicità di utilizzo delle informazioni ottenute grazie alla Business Analytics riportando un incremento del 10% rispetto ai risultati registrati nel 2012.

Ancora lontani dalla leadership pervasiva necessaria per innescare un cambiamento diffuso, è soprattutto ai responsabili dei sistemi informativi e ai referenti dell’area marketing che si guarda per promuovere l’uso dei Big Data e della Business Analytics in tutta l’impresa.

Il sostegno di CIO e CMO per fornire il giusto commitment ai progetti
Vero è che, stando a quanto emerso nelle pagine di “Analytics: A Blueprint for Value”, nelle organizzazioni con bassi livelli di supporto da parte dei dirigenti le implementazioni di Business analytics sono ostacolate da mancanza di finanziamento, risorse e obiettivi condivisi.

La qual cosa, come riportato nell’indagine Ibm, richiama l’attenzione sul fatto che il sostegno dei dirigenti “è cruciale per costruire una cultura decisionale basata sui dati”.
Peccato che la maggior parte delle organizzazioni oggi stabilisca la priorità degli investimenti e delle decisioni in materia di dati a livello di singole unità di business.

E anche se circa il 60% dei top performer gode di un alto livello di fiducia tra le persone della propria organizzazione, tale livello scende significativamente a quota 47% quando il confronto è tra le business unit e i reparti It in generale.

È anche una questione di fiducia
Ne emerge, quindi, che un approccio frammentato può tradursi in un crollo di fiducia tra diversi gruppi di persone che possono accedere, interpretare e utilizzare i dati in modi diversi.
Questo gap deriva da una sfiducia di fondo rispetto a chi ha i requisiti necessari per analizzare in modo competente e intervenire in base ai dati.

Una mancanza di fiducia tra i dirigenti, gli analisti e i gestori dei dati può avere un impatto significativo sulla disponibilità a condividere i dati, fare affidamento sugli elementi di conoscenza acquisiti e lavorare insieme per fornire valore.
Tanto che, nel suo studio, Ibm ha rilevato che un gap di fiducia tra gli individui è un indicatore importante della mancanza di fiducia nella veridicità dei dati.
Quando ciò accade, i costi complessivi per un’impresa sono elevati.

Tre fattori essenziali per promuovere la Business analytics
Ecco che, allora, “sponsorizzazione”, “fiducia” e “competenze”, diventano gli elementi essenziali su cui puntare per offrire l’opportunità alle organizzazioni di aumentare il sostegno da parte dei dirigenti, rafforzare la fiducia in tutta l’organizzazione e creare conoscenze e competenze più approfondite.

Da qui l’auspicio che, in futuro, un maggior numero di aziende possa pensare di nominare un Chief Data Officer o un Chief Analytics Officer, che contribuisca ad analizzare e a generare risultati e a creare una cultura aziendale incentrata sulla Business Analytics per stimolare il successo del business.

In cerca di analisti a tutto tondo
Anche perché un altro dato inquietante è emerso dall’indagine sottolineando come, ben un terzo degli intervistati ha citato la mancanza di competenze nell’analisi e interpretazione dei dati per produrre azioni di business pertinenti come principale sfida che impedisce una Business Analytics di maggior valore.

Il 36% l’ha citato come gap di competenze più urgente della propria organizzazione, seguito da competenze analitiche (24%), competenze di gestione dei dati (21%) e competenze di business (19%).

Non stupisce, allora, come l’analista che sa comprendere il business e allo stesso tempo eseguire analisi statistiche e matematiche di alto livello sia il più richiesto sul mercato.

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