La nuova marcia della pirateria Windows

Secondo uno studio recentemente presentato da Gartner, sull’80% dei pc commercializzati nei Paesi emergenti con Linux preinstallato vengono poi caricate copie illegali di Windows.

4 ottobre 2004 E’ un dato singolare quello
proposto da Gartner in uno studio presentato nei giorni scorsi.
Secondo la società di ricerca, infatti, se da un lato è vero che Linux si sta diffondendo come piattaforma standard per i pc venduti in mercati emergenti, in particolare Asia, America Latina ed Europa dell’Est, ciò non significa che Windows non sia preso in considerazione, anzi.
Semplicemente, secondo Gartner, sui pc venduti con Linux prima o poi verrà installata anche una copia di Windows.
Illegale però.
Il fenomeno sarebbe tutt’altro che marginale, con buona pace di Bsa.
Reperire una copia illegale di Windows a una frazione del costo della versione legale è tutt’altro che complicato e dunque il passaggio da Linux a Windows potrebbe interessare anche l’80% dei pc venduti nei Paesi in esame.
Sempre secondo Gartner, la scelta in direzione open source nasce dalla necessità per alcuni operatori di continuare a garantirsi un minimo di marginalità in presenza di un downpricing costante sulla componentistica. E dunque non pare strano che il 9,8% dei pc venduti nell’area Asia-Pacifico, l’11,2% di quelli venduti in Europa dell’Est e il 12,1% di quelli venduti in America Latina vengano consegnati con Linux preinstallato.
Tanto per passare a Windows c’è sempre tempo, e soprattutto
modo.

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