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Kiwie Uniqo, il tablet tutto italiano

Sembrava che l’Italia dei computer avesse ormai relativamente poco da dire, (auto)confinandosi al ruolo di inseguitrice di tendenze tracciate altrove.
Finché i nuovi form factor non hanno riportato alla ribalta la bellezza del design, insieme a qualche guizzo di italico orgoglio.
Così, ecco che nella partita dei tablet fanno la loro comparsa anche player nazionali, ben intenzionati a giocare le loro carte in un mercato che al momento sembra dominato da un solo player e da due piattaforme di riferimento.

È il caso di Kiwie, società con sede a Varese e presente da una decina d’anni sul nostro mercato. I primi prodotti sono stati pensati per il mercato dell’audio-video, con lettori dvd di design italiano, decoder, minicamere.
”Il vero salto è avvenuto nel gennaio dello scorso anno quando, anticipando in qualche misura la stessa Apple, lanciammo un tablet con sistema operativo Windows Ce”, precisa l’amministratore delegato Daniele de Molli.
I limiti del sistema erano chiari, per questo il secondo passo della società fu nel mese di giugno, con il rilascio di un nuovo modello con Android 1.5 nel mese di giugno, al quale seguì poi l’aggiornamento ad Android 2.1.
”In questo momento siamo al lavoro su Android 3 Honeycomb, con l’obiettivo di arrivare al rilascio della versione definitiva per l’estate”.

La scelta di Kiwie per il suo prodotto di punta, il modello Uniqo, si è orientata verso un dispositivo da 8 pollici, in formarto 4:3, con display Led e dal peso inferiore ai 500 grammi, 3G incluso.
E verso una promozione che ne enfatizzasse le caratteristiche di stile.
Non è dunque un caso che il tablet di Kiwie sia stato presentato un paio di settimane fa nel corso di Pitti Uomo a Firenze, insieme a Piquadro che ne ha disegnato una custodia ad hoc.

”Uniqo, inclusa la custodia Piquadro, viene oggi proposto a 499 euro, mentre abbiamo rilasciato anche un modello più piccolo, SevenPad, da 7 pollici, con schermo capacitivo, Wi-Fi, 3G e Android 2.1, proposto a 299 euro”.

In realtà, a De Molli interessa sottolineare la strategia di approccio al mercato che accompagna i suoi prodotti e Uniqo in particolare.
”Si tratta di un dispositivo indirizzato al mondo professionale. Un mercato, cioè, che richiede personalizzazioni, soprattutto se si va a indirizzare, come noi facciamo, il mondo assicurativo, il farmaceutico, gli ordini professionali. Per questo motivo non pensiamo alla vendita del prodotto “nudo”, ma corredato di contenuti specifici precaricati, di applicazioni Android sviluppate in house, di servizi di assistenza remota”.

Nel portafoglio di Kiwie non ci sono solo i prodotti audio-video e i tablet, ma anche gli e-book reader. È un segmento nel quale la società è entrata lo scorso anno e che intende continuare a coprire, se pure con qualche evoluzione.
Probabilmente, anche a causa di alcune scelte strategiche da parte dei fornitori di display a inchiostro elettronico, Kiwie finirà per abbandonare i modelli e-ink, per indirizzarsi verso modelli Tft da 5 e 7 pollici, utilizzabili non solo per la lettura di libri, ma anche per la riproduzione di contenuti multimediali, dai film alle foto.
”Un media tablet ingegnerizzato con un e-book reader”, spiega De Molli che parla di modelli che garantiscono almeno 7 ore di utilizzo continuativo, proposti a prezzi interessanti (119 e 149 euro in base alle dimensioni del display), associati a uno store per l’acquisto di libri online: Eboogle.

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