Una nuova ricerca sostenuta da Ericsson – ha reso noto la società Ict svedese – ha rivelato per la prima volta una significativa e concreta correlazione tra la velocità della banda larga mobile e la produttività del lavoro, calcolata dopo un anno. L’autore del rapporto Harald Edquist ha spiegato perché questi risultati potrebbero essere così importanti per le economie che oggi si trovano in difficoltà.
Il premio Nobel ed economista Paul Krugman ha affermato una volta: “La produttività non è tutto, ma nel lungo periodo è quasi tutto. La capacità di un Paese di migliorare il proprio tenore di vita nel tempo dipende quasi interamente dalla sua capacità di aumentare la produttività dei lavoratori“.
Oggi, il significativo rallentamento in termini di crescita economica globale ci ricorda che è fondamentale non perdere di vista l’importanza della produttività. Le crescenti difficoltà economiche interessano tutti, ma colpiscono più duramente le popolazioni vulnerabili dei Paesi a basso reddito.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, le attuali carenze della catena di approvvigionamento e l’aumento dei prezzi delle materie prime contribuiscono alle proiezioni di inflazione del 5,7% nelle economie avanzate e dell’8,7% nelle economie emergenti e in via di sviluppo per il 2022.
La ricerca di Ericsson
Nell’ambito di un recente progetto di ricerca, sostenuto da Ericsson, Harald Edquist ha esaminato l’associazione storica tra la produttività del lavoro in 116 Paesi e la velocità della banda larga mobile di ognuno di questi mercati.
I risultati, pubblicati nel documento di ricerca “The economic impact of mobile broadband speed” (L’impatto economico della velocità della banda larga mobile), implicano un forte aumento della produttività nell’economia nazionale un anno dopo l’introduzione di reti a banda larga mobile più veloci.
In termini quantitativi, a un aumento del 10% della velocità della banda larga mobile corrisponde, l’anno successivo, un aumento dello 0,2% della produttività del lavoro. I risultati indicano quindi che gli investimenti nella velocità della banda larga mobile diventano effettivi nell’arco di un anno.
Una storia di tecnologia e impatto economico
Se da tempo esistono prove sostanziali che l’ICT, in generale, ha un effetto positivo nel lungo termine sullo sviluppo della produttività, nonché vaste ricerche sul modo in cui la banda larga fissa e mobile favorisce la crescita economica – prosegue l’analisi di Ericsson –, ci sono pochissime prove che confermano il forte impatto economico della velocità delle reti a banda larga.
Sebbene sia opinione diffusa che vi sia una forte associazione tra la velocità della banda larga fissa e la crescita economica, non esistevano ricerche sulla velocità della banda larga mobile che la convalidino.
La produttività è una misura dell’efficienza con cui vengono utilizzate le risorse per produrre beni e servizi. Una maggiore produttività consente di produrre di più con lo stesso livello di risorse o di mantenere lo stesso livello di produzione con meno risorse. In futuro, quindi, sarà importante che i Paesi adottino politiche di crescita inclusiva, che portino a una più equa distribuzione degli aumenti di produttività nella società e creino opportunità per tutti. Tuttavia, senza aumenti di produttività, le opportunità che consentono alle persone di uscire dalla povertà sarebbero fortemente limitate.
Nel corso della storia, le nuove tecnologie sono state un importante volano per la produttività e, di conseguenza, per lo sviluppo economico. Il concetto di General Purpose Technologies (GPT) può essere utilizzato per distinguere le tecnologie veramente rivoluzionarie. Intere epoche di progresso tecnologico sono guidate da GPT degne di nota, caratterizzate da pervasività, potenziale intrinseco di miglioramento tecnologico e complementarità innovativa che dà luogo a rendimenti di scala crescenti. La pervasività implica che una GPT è utilizzata in molti altri settori. Inoltre, la GPT subisce continui miglioramenti che ne aumentano l’efficienza nel tempo. Infine, la complementarità innovativa implica che la produttività della R&S in altri settori aumenta grazie all’innovazione nella GPT.
L’aumento del tenore di vita è iniziato dopo lo sviluppo del motore a vapore alla fine del 1700 ed è proseguito durante lo sviluppo del motore a combustione interna e dell’elettrificazione nel 1800. Insieme all’Ict, queste sono le quattro principali GPT dall’inizio della rivoluzione industriale, mette in evidenza Ericsson.
Diversi studi suggeriscono che è provato che queste innovazioni hanno guidato lo sviluppo economico, ma che tale sviluppo economico si è spesso verificato successivamente, vale a dire che l’impatto più ampio non è stato istantaneo. Pertanto, la letteratura di ricerca sulle GPT supporta i risultati di un impatto ritardato della tecnologia sulla produttività.
Una possibile spiegazione è che sono necessari investimenti complementari in capitale organizzativo (ad esempio nuovi sistemi di lavoro, riprogettazione organizzativa e reingegnerizzazione dei processi aziendali) per raccogliere gli effetti degli investimenti in nuove tecnologie sulla produttività.
Reti mobili più veloci, crescita economica più rapida
Per studiare la relazione tra la velocità della banda larga mobile e la produttività del lavoro, Harald Edquist ha combinato strumenti statistici e teoria economica (cioè metodi econometrici).
Lo studio include, e si basa, sui dati Speedtest Intelligence di Ookla elaborati da Ericsson. Speedtest è un servizio di app utilizzato per testare la velocità di un particolare dispositivo mobile. Il database Speedtest Intelligence presenta i dati di milioni di test e letture raccolti tramite l’app.
I Paesi inclusi nell’analisi sono diversi in termini di sviluppo economico e, per effettuare un confronto tra Paesi che attraversano fasi di sviluppo economico simili, Harald Edquist ha suddiviso il campione in Paesi ad alto e basso reddito in base alle classificazioni della Banca Mondiale.
I Paesi sono classificati in base al reddito nazionale lordo (RNL): i Paesi a basso reddito hanno un RNL pari o inferiore a 4095 dollari, mentre i Paesi ad alto reddito hanno un RNL pari o superiore a 4096 dollari.
Inoltre, i Paesi sono stati suddivisi in Paesi OCSE e non OCSE. La suddivisione ha permesso di rilevare un dato interessante: i risultati sono significativi solo per i Paesi non OCSE e a basso reddito. Una possibile spiegazione è che i Paesi non OCSE e a basso reddito traggono maggiori vantaggi dagli investimenti nella velocità della banda larga mobile, perché non sono stati in grado di investire altrettanto nelle infrastrutture fisse.
I risultati rimangono significativi anche dopo aver inserito nel modello econometrico variabili aggiuntive che possono influenzare la produttività, come gli abbonati unici alla banda larga mobile e fissa e altre variabili macroeconomiche come l’apertura al commercio, la stabilità politica e la capacità di innovazione. Inoltre, i risultati si sono dimostrati solidi anche per diverse definizioni di produttività del lavoro.
Prospettive rosee per le reti 5G e oltre
I risultati suggeriscono che la velocità della banda larga mobile è legata alla crescita della produttività. Pertanto, l’investimento nella velocità della banda larga mobile offre la speranza di un percorso di crescita continua della produttività in molti Paesi in via di sviluppo.
Con il lancio e l’introduzione a livello globale delle tecnologie mobili 5G, la velocità di downlink e uplink delle reti mobili aumenterà considerevolmente, oltre ad altri vantaggi, tra cui una maggiore resilienza, capacità ed efficienza energetica. Si è delineata una nuova piattaforma per l’innovazione e la crescita economica, ma resta da vedere quali innovazioni guideranno questa nuova era e se saranno all’altezza delle grandi invenzioni del passato.