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Kentucky Route Zero, tra videogioco e racconto digitale

Ci sono giochi per l’assoluto relax, giochi d’azione e giochi che raccontano una storia. Sono tre tipi di videogame destinati a tre pubblici molto diversi fra loro e probabilmente il terzo tipo di giochi è quello per cui è più difficile realizzare un titolo di successo. Non basta lavorare sul gameplay e sulla grafica, bisogna anche saper raccontare e creare la giusta atmosfera. Kentucky Route Zero ha in questo senso una storia particolare.

Innanzitutto è un titolo a puntate, o meglio Atti. Il primo è stato pubblicato nel 2013 e ha dato vita al fenomeno, i restanti Atti sono apparsi tra maggio 2013 e lo scorso luglio, motivo per cui vale la pena parlarne adesso. Il pubblico conquistato dal primo Atto ha atteso pazientemente che gli sviluppatori completassero la storia e ora è possibile acquistare tutti gli Atti in un colpo solo.

Impostazione vecchio stile

Kentucky Route Zero è un’avventura punta-e-clicca in cui quello che si deve fare è allo stesso tempo molto chiaro, perché non ci sono mai troppe opzioni a schermo, e molto ambiguo perché è la storia (che non conosciamo) a guidare le nostre azioni e non viceversa. Ciò che possiamo fare è spostarci sulla mappa del gioco, visitare luoghi e soprattutto gestire dialoghi scegliendo tra varie opzioni per le nostre frasi.

krz2Dal fatto che i dialoghi frequentemente sono (volutamente) paradossali e dalla dinamica già delle prime fasi di gioco si capisce che il tutto è sempre “guidato”. Indipendentemente da ciò che diciamo il gioco prende alla fine la stessa direzione e i dialoghi mettono in evidenza i medesimi elementi. È necessario perché i dialoghi raccontano la storia del gioco e dei suoi personaggi. Per certi versi, Kentucky Route Zero è un racconto animato più che un gioco.

Il merito degli sviluppatori è aver creato la storia con la giusta atmosfera. Seguire le vicende del protagonista Conway è un po’ come vedere il dipanarsi di una storia alla Philip Dick: è palese che le cose non sono ciò che sembrano ma non capiamo dove il filo conduttore della trama si stia dirigendo. Per chi ha seguito il gioco sin dall’inizio l’attesa dell’Atto finale è stata lunga, chi lo “affronta” ora ha tutta la storia insieme e questo è un bel vantaggio.

Non è un gioco per tutti soprattutto perché è un gioco molto sui generis. Azione quasi zero, esplorazione sì ma limitata: tutto sta nell’atmosfera e per questo pollice su anche per la colonna sonora e tutto il comparto audio.

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