Juniper: non esiste il cloud computing senza il cloud networking

Rete, server e storage sono i pilastri dei datacenter coperti dall’ombrello della sicurezza. Vanno gestiti tutti assieme. Lo spiega Fabio Palozza.

Oggi service provider e aziende gestiscono un numero crescente di dati e informazioni, e per questo motivo la flessibilità e scalabilità sono considerati i loro principali fattori critici di successo.
Juniper Networks nel mercato italiano ha trovato realtà pronte ad apprezzare la sua visione New Network per Datacenter, «sia service provider sia aziende di vari settori – ci dice Fabio Palozza, Direttore Tecnico di Juniper Networks Italia, Grecia, Malta e Cipro – . In Italia alcuni tra i nostri clienti sono fornitori di servizi e-Commerce e e-Government ed aziende del settore finanziario, assicurativo e media. In questo contesto l’offerta di Juniper prevede soluzioni datacenter che spaziano dalle grandi infrastrutture cloud, fino a infrastrutture Light Dc o generiche Server Farm».

Chi sono i detentori dei datacenter a cui vi rivolgete?

Gli operatori a cui ci rivolgiamo gestiscono servizi di housing/hosting, servizi cloud quali IaaS , PaaS e Saas. I nostri clienti in ambito aziendale, sono società di varie dimensioni che gestiscono la propria infrastruttura datacenter considerandola un elemento strategico del proprio business.

E quali competenze professionali devono esserci nel datacenter per fare un cloud aziendale?

Un efficiente cloud aziendale deve soddisfare nuovi requisiti che pongono sfide interessanti alle figure professionali interne: queste si trovano a dover acquisire e migliorare continuamente le proprie competenze in termini di tecniche di virtualizzazione, automazione e, non ultimo, sicurezza e gestione della privacy, protezione oltre che avere una padronanza sulle tecniche evolute di networking.

Qual é la tecnologia o la soluzione su cui il responsabile del datacenter deve pensare a investire nel breve periodo?

Un’infrastruttura datacenter deve reggersi su tre elementi fondanti: la rete, il sistema dei server e quello dello storage, il tutto sotto un unico ombrello di sicurezza prima dell’ecosistema applicativo. Secondo noi non può esistere il cloud computing senza il cloud networking, presupposto essenziale, determinante e differenziante fra le varie offerte. Gli investimenti e le offerte all’interno di cloud private, pubbliche o ibride non devono considerare l’infrastruttura di rete un costo, ma il primo elemento di differenziazione dell’offerta, in termini di latenza, jitter, ossia variazione dei ritardi, disponibilità dei servizi, ma anche in termini di semplicità di gestione.

Si può abbinare al datacenter una misurazione di Roi?

Certamente la definizione e l’implementazione di un datacenter è un costo che deve essere accompagnato da un Roi in tempi brevi, in particolare considerando il contesto economico di oggi. Nella valutazione del ritorno dell’investimento andrebbero considerate sia variabili quantitative, dai costi capitale a quelli d’esercizio, che qualitative. Dalla centralizzazione e virtualizzazione dei servizi con conseguente semplificazione delle infrastrutture all’accesso più veloce e automatizzato alle risorse aziendali.
Il Roi è tanto minore quanto il datacenter è utilizzato in modo efficiente, quindi, in particolare sfruttando le migliori tecniche di virtualizzazione, sicurezza integrata e dispositivi di rete di ampia capacità con caratteristiche primarie di efficienza energetica.

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