Easynet: senza reingegnerizzazione il cloud è a rischio

Dai 100 datacenter carrier class al Roi calcolabile rispetto all’obiettivo: una visione dello stato dell’arte italiano con Roberto Garavaglia.

Per Roberto Garavaglia, Sales Director di Easynet Italy non esiste un dato certificato del numero di Datacenter Carrier Class oggi presenti in Italia:
«una stima empirica indica un valore intorno alle 100 unità».

Per Datacenter Carrier Class Garavaglia intende quegli ambienti dotati di significative infrastrutture ridondate (n+1, n+2) in grado di ospitare almeno 100 rack e con una rilevante capacità di connettività verso internet o verso reti Mpls.

Si tratta di datacenter che sono in grado di ospitare ed implementare soluzioni cloud ai massimi livelli di continuità e sicurezza:
«il livello dimensionale minimo di tali strutture è un prerequisito indispensabile nella valutazione del Roi in questo tipo di investimento, in quanto l’approntamento infrastrutturale N+1 necessita di un livello minimo dimensionale ipotizzabile in almeno 100 rack».

Chi sono i detentori dei datacenter a cui vi rivolgete?

Il nostro target clienti è costituito da aziende di medie e grandi dimensioni che necessitano di infrastrutture ai massimi livelli di continuità e sicurezza, oltre che di servizi di supporto in modalità H24. Easynet propone una suite di servizi gestiti che includono: hosting, outsourcing, disaster recovery, business continuity, public, hybrid and private cloud in modalità managed IaaS. I servizi posso essere erogati da uno dei Datacenter Easynet europei, tra cui quello di Milano.

Quali competenze professionali devono avere oggi le aziende nel datacenter per fare private cloud?

Parlare di private cloud significa offrire una gamma di servizi a supporto di applicazioni mission critical e ospitati su un’infrastruttura Cloud dedicata ma ospitata in un datacenter con i massimi livelli di continuità, connettività e sicurezza.
Inoltre, a corollario di un private cloud sono indispensabili servizi di supporto e management ad alto contenuto di disponibilità e specializzazione.
Le competenze fondamentali di un’offerta cloud spaziano dagli aspetti sistemistici, alla gestione dei Db; dalle componenti di ottimizzazione e bilanciamento delle risorse hardware e software, a tutti gli aspetti di networking e security; dal supporto tecnico multilingua, al customer service management; dal capacity planning, al solution consulting.
L’obiettivo finale è di offrire ai clienti migliori performance, maggiore disponibilità, dinamicità e flessibilità, elevati standard di sicurezza, il tutto ad un canone operativo predefinito e costante nel tempo.

Qual é la tecnologia o la soluzione si cui il responsabile del datacenter deve pensare a investire nel breve periodo?

Sicuramente i riflettori sono puntati sul cloud computing, su cui occorre fare un po’ di chiarezza. Siamo di fronte ad una transizione senza precedenti che sta cambiando gli obiettivi e il lavoro di chi dirige l’It aziendale: si sta dando una nuova forma al ruolo della tecnologia, che sarà questa volta al servizio del business. Ci sarà certamente un’accelerazione degli investimenti in virtualizzazione, cloud pubblici ed enterprise cloud in outsourcing. Tuttavia, affinché le aziende possano recuperare il capitale investito dovranno riequipaggiare le loro reti aziendali in modo da completarsi a vicenda. Senza questo processo di reingegnerizzazione, i progetti cloud rischiano di fallire, poiché le reti non riescono a supportare le richieste.

Si può abbinare al datacenter una misurazione di Roi?


Il nostro approccio è quello di offrire servizi cloud a canoni costanti e con un’ampia gamma di indicatori di performance in grado di essere utilizzati per una oggettiva quantificazione del Roi rispetto alle soluzioni tradizionali. Nel calcolare il Roi è sempre indispensabile avere chiaro l’obiettivo da raggiungere, il perimetro di costi iniziali che si intende migliorare, gli indicatori di performance quantitativi e qualitativi del progetto cloud.
Non ultimo, la misurazione del Roi deve tener conto di tutti gli aspetti di flessibilità e dinamicità che i servizi cloud possono offrire rispetto ad architetture tradizionali.

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