iPhone: davvero pronto per il business?

Apple non fa testare il suo iPhone 3G agli analisti, che cominciano a mostrare qualche scetticismo sulle sue caratteristiche di sicurezza.

A pochi giorni dalla presentazione del nuovo iPhone 3G, le principali società di analisi restano caute e non azzardano alcuna valutazione sull’effettiva opportunità di utilizzare lo strumento in ambito business, in attesa di verificare tutte le caratteristiche tecniche del prodotto il prossimo 11 luglio, al momento della sua effettiva disponibilità commerciale.

La prima voce che si è fatta sentire in questi giorni è quella di Jack Gold, analista di Gold Associates che avanza una serie di perplessità in termini di sicurezza e supporto. La mancanza di cifratura nativa per la protezione dei dati in caso di furto o smarrimento del dispositivo.

Gli ha fatto eco anche Ken Dulaney, analista in Gartner che, esprimendo le stesse perplessità ha consigliato le grandi organizzazioni It ad attendere per lo meno il rilascio della seconda generazione del software, precisando nel contempo che proprio l’assenza di cifratura mette in predicatole possibilità di adozione da parte di banche e uffici federali.
Tutto questo, va detto, senza aver testato effettivamente il prodotto, che è invece già stato consegnato da Apple a una serie di potenziali large account, perché ne testino la compatibilità con le loro infrastrutture It e con le loro policy di sicurezza.

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