
Allo Iab Forum di Milano si è discusso del felice momento della pubblicità online. Presenti oltre 1.500 persone
La pubblicità on line celebra se stessa all’annuale Iab Forum di Milano dove
Layla Pavone, presidente dell’Interactive advertising bureau, spiega che si sta
passando “dalla persuasione occulta della Tv alla relazione trasparente con
tanto di misurazione del Roi (Return of investment,
ndr)”. Un auspicio, più che una certezza, confortato però da
circa 1.500 persone che hanno affollato il centro congressi di Fiera Milano e
che hanno ascoltato l’intervento di Edmondo Lucchi, responsabile dipartimento
new media Internet di Eurisko, secondo il quale “Internet è il media più
forte in relazione alle esigenze degli utenti”.
Affidabile e pratico, non autoreferenziale, ineguagliabile
per l’informazione di servizio. Sono questi secondo le indagini realizzate da
Eurisko le maggiori virtù della rete secondo i consumatori che, con la crescita
degli acquisti in rete, fanno sì che Internet sia un media al quale si aggiunge
un canale distributivo, ma anche che è necessario privilegiare una lettura meno
tecnica e più psico-sociale della vita on line con un approccio integrato che
richiederà di pensare agli eventi e alle strategie di marketing in termini di
esperienze (risultati) + scambio e partecipazione sociale.
Secondo Lucchi le aziende per comunicare con efficacia su
Internet devono rispettare alcune condizioni come il fatto che in Rete l’utente
deve sempre e ad ogni istante scegliere “cosa fare”, “cosa
guardare”, “dove andare”, che ogni evento (anche comunicativo)
on-line debba avere sempre un “perché”, una giustificazione esplicita o
implicita e che la “creazione di valore” deve sempre passare attraverso
la mobilitazione di una certa quota di fiducia. E’ toccato a Paolo
Duranti, managing director di Nielsen, riportare il discorso alla
fredda logica dei numeri della pubblicità in rete presentati qualche settimana
fa e illustrati nell’articolo linkato.
Il manager di Nielsen ha ricordato la crescita del 13%
dell’adv in Rete nel primo semestre 2005 e anche i vantaggi che potrebbero
arrivare dall’utilizzo, sempre più marcato negli Usa, di strumenti come
TiVo che permettono di saltare gli spot in Tv. Secondo Duranti
i mezzi “classici” dovranno convivere con i new media innovando la propria
formula ma manterranno le loro connotazioni e peculiarità. I new media avranno
invece come finalità primarie il “seguire” il cittadino/consumatore nei
suoi spostamenti sfruttando l’interattività che è condizione fondamentale per il
loro successo. E chiude con una domanda: le nuove forme di comunicazione
(product placemente e pubblicità nei videogame, per esempio) e i new media
saranno aggiuntive o alternative ai media classici? Per avere una
risposta però, azzardiamo, bisognerà aspettare l’arrivo del digitale
terrestre che potrebbe mantener e il potere della Tv e mettere in crisi la
crescita della rete.