Intel: vendite +20%, utili +89%

Decisa crescita per la prima trimestrale di Intel, che manca le previsioni degli analisti di un solo penny, a causa delle spese sostenute per la composizione della causa con Intergraph.

14 aprile 2004 Netta crescita negli utili e nel fatturato. Eppure è
riuscita a mancare, se pure di un solo penny, le previsioni degli
analisti.
Stiamo parlando di Intel, che ha reso noti ieri i
risultati del primo trimestre del suo esercizio fiscale, chiuso
lo scorso 27 marzo.
Il fatturato si è attestato a 8,1 miliardi di
dollari
, con un incremento del 20% rispetto ai 6,8 miliardi del pari
periodo del precedente esercizio.
Per quanto riguarda gli utili,
invece, si parla di un incremento dell’89%, da 915 milioni a 1,7 miliardi di
dollari
, vale a dire da 14 a 26 centesimi per azione.
Questi
risultati sono perfettamente in linea con quanto dichiarato dalla stessa Intel
qualche settimana fa, anche se, come accennato,
gli utili risultato
lievemente al di sotto delle attese, a causa dei costi sostenuti da Intel
per chiudere una causa aperta da Intergraph e relativa alla
proprietà intellettuale dei processori Clipper.
A fine marzo le due aziende
si sono accordate per una composizione della lite, previo pagamento di 225
milioni di dollari da parte di Intel. Una seconda tranche di 63 milioni di
dollari dovrà essere pagata nell’arco dei prossimi 5 anni.
Nella
dichiarazione rilasciata agli analisti della comunità finanziaria, il Ceo di
Intel Craig Barret si è detto estremamente soddisfatto del
risultato, che mostra significativi miglioramenti grazie alla ripresa della
spesa It a livello mondiale.
La società conta di mantenere un buon ritmo di
crescita anche nel secondo trimestre d’esercizio, grazie non solo alle vendite
di prodotti desktop, ma anche alle attività legate la mondo server e
mobile.
E in effetti le previsionali parlano di un fatturato compreso tra i
7,6 e gli 8,2 miliardi di dollari.
Ma qualche voce discorde si leva proprio
dalla comunità degli analisti, allarmata dalle recenti dichiarazioni rilasciate
tanto da Dell tanto da Hp, vale a dire due tra i principali clienti di Intel,
secondo
le quali la società non sarebbe in grado di soddisfare pienamente la
domanda di processori Pentium 4 Prescott di ultima generazione,
costringendole, de facto, a utilizzare la versione precedente del processore,
Northwood.
Per altro, desta anche preoccupazione il previsto ritardo nel
rilascio del Pentium 4 Prescott a 3.4GHz, inizialmente previsto per la fine del
primo tirmestre.
Più ottimisti i vertici di Intel, che, per bocca di Paul
Otellini, prevedono di vendere nel secondo trimestre decine di milioni di
processori Prescott.

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