Intel: Barrett aveva ragione

Il risultato record registrato dalla società nel quarto trimestre d’esercizio e la positiva chiusura d’anno dimostrano che gli investimenti destinati da Barrett agli stabilimenti di produzione si stanno ripagando

15 gennaio 2004 Una sensibile riduzione dei costi di
produzione
e l’incremento del 22% nelle vendite sono i
fattori che hanno consentito a Intel di registrare un raddoppio
degli utili nel quarto trimestre d’esercizio.
L’utile è infatti passato
da 1,05 a 2,17 miliardi di dollari, pari a 33 cent ad azione,
su un fatturato che a sua volta è cresciuto da 7,16 a
8,74 miliardi
. Sicuramente il miglior risultato, in termini di utili
operativi, registrato dall’azienda fin dal 2000.
E per altro è un risultato
che ancora un volta supera le previsioni degli analisti, che attendevano utili
per 25 cent ad azione su vendite per 8,7 miliardi di
dollari.

Soprattutto, è quello che tiene a sottolineare Intel, è il segno
che i 15 miliardi di dollari investiti da Craig Barret nell’ultimo
triennio
per la realizzazione di nuovi impianti di produzione e per il
miglioramento di quelli esistenti si stanno ampiamente ripagando con il guadagno
dell’efficienza complessiva del conto economico.

Per quanto riguarda
l’intero esercizio 2003, Intel ha registrato un
fatturato di 30,1 miliardi di dollari, in crescita del 13%
rispetto alla chiusura del 2002, quando il fatturato si era attestato a 26,8
miliardi di dollari. L’utile netto sull’intero anno si è attestato a 5,6
miliardi, pari a 85 cent ad azione, in crescita dell’81% rispetto ai 3,1
miliardi del precedente esercizio.

Per quanto riguarda il primo
trimestre
ormai iniziato, Intel ha già provveduto a rialzare le stime,
portandole da 7,9 a 8,5 miliardi. Stime che ormai confermano la
ripresa del mercato dei processori, che, grazie anche alla domanda di prodotti
quali Dvd player e fotocamere digitali, potrebbe crescere del 18% a 188,8
miliardi di dollari, secondo stime Idc, l’incremento più siginificativo dal 2000
a oggi.

L’incremento nella domanda sta
mettendo sotto pressione le capacità di produzione, tanto che
secondo le stime rilasciate dalla Semiconductor Industry
Association

nel quarto trimestre gli impianti sarebbero
arrivati al 95% della loro capacità produttiva.
Tutto ciò darebbe di nuovo
ragione a Craig Barrett, che ha spinto la sua società ad investire in momenti
critici e oggi ha ancora capacità produttiva da sfruttare e benefici nei costi
da cogliere.


 

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