In agosto il server Linux di Sun

Si chiamerà Cobalt Lx50 e sarà un prodotto biprocessore. Così, la casa californiana prepara il debutto in un mondo che fino a poco tempo fa aveva snobbato.

Non a caso, sarà la conferenza LinuxWorld, nel prossimo agosto, il teatro dell’ingresso ufficiale di Sun nel mondo Linux. Scott McNealy e soci scenderanno direttamente nell’arena della comunità open source per giustificare un passaggio storico, per un’azienda che, ancora nel recente passato, aveva mostrato di non credere nelle potenzialità dell’Os creato da Linus Torvalds. Il debutto avverrà con l’annuncio del Cobalt Lx50 (già noto con il nome in codice di Big Bear), un server biprocessore su architettura Intel Pentium III a 1,4 GHz, con due dischi da 72 Gb. E questo sarà solo l’inizio, poiché Sun intende creare rapidamente una famiglia, con modelli pronti a uscire con l’integrazione di software come il Grid Engine o i pacchetti che rientrano sotto il cappello Sun One (in precedenza iPlanet).

Il costruttore intende proporlo ad aziende che abbiano necessità di una macchina dedicata per gestire e-mail, file o media. Questo spiega anche il mutamento strategico dell’azienda, che aveva sempre sostenuto il vantaggio competitivo dell’abbinata Solaris-UltraSparc. Lo stesso McNealy, all’inizio dell’anno, aveva precisato che le macchine Linux-Intel meglio si prestano per gestire compiti specifici. La novità sarà che l’Os impiegato sarà una versione creata “in casa” di Linux, che andrà così ad aggiungersi a quelle già presenti sul mercato. In mancanza di informazioni ufficiali, sembra che il Cobalt Lx50 sarà proposto a un prezzo molto aggressivo, per sfidare soprattutto i server di Dell.

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