Il system management pensa alle Pmi

Con It Systems Management Express, Bmc “modula” la propria offerta sulle frequenze delle aziende medie e piccole.

Bmc opera dal 1980 nel system management e nel tempo ha potenziato il proprio portafoglio soprattuto mediante importanti acquisizioni. Due su tutte: quella di Patrol Software, del 1994, e quella degli asset Remedy (da Peregrine) del 2002. La proposta Bmc ha cominciando a guardare alla fascia media e piccola del mercato negli ultimi anni. Qui, per esempio, si è inserita la suite di prodotti Magic Service Desk, anche questa frutto di acquisizione (quella di Magic Solutions, da Network Associates, del 2004). Ma è con l’annuncio di questi giorni che il produttore approda al mercato delle Pmi con una proposizione per il system management che, nelle intenzioni, è appetibile in termini di semplicità “concettuale” e di costi.


Bmc si presenta a questo tipo di target (che, per intenderci, è quello dai 1.500 impiegati in giù) con It Systems Management Express (ItSme), soluzione integrata e modulare che fornisce una gestione dell’infrastruttura e dei servizi complessiva. In aggiunta, sono state rilasciate Bmc Service Desk Express Suite versione 9 (aggiornamento in direzione Itil della precedente Magic Service Desk Suite) e Service Desk Express Small Business Edition, una pacchettizzazione con elementi base di gestione dell’help desk e dei ticket, indirizzata a piccole realtà di servizio o a call center di dimensioni contenute.


«La proposta di Bmc, che va sotto l’emblema di Business service magement, è rispecchiata dalla suite ItSme che integra tre tematiche – ha spiegato Antonio Cafiero, director Emea/southern europe emerging growth & channel sales di Bmc Software in Italia -. La prima, il service and change management, sfrutta, a seconda della complessità e dalla disponibilità all’investimento, tecnologie Remedy o Magic. Il fattore differenziante, secondo noi, risiede nel Configuration management database, un database comune che costituisce il background per ciascuna delle soluzioni di gestione». Le funzioni offerte sono quelle classiche che servono a una struttura di service management: inventario e asset management, gestione dell’impatto dei cambiamenti dell’infrastruttura sul business (per esempio, cosa accade a un processo di business aumentando il numero di server o quello degli utenti), reporting e analisi.


La seconda porzione riguarda il management di applicazioni, sistemi e network, «indirizzando tutti gli elementi che producono funzionalità e che devono essere monitorati, garantendo la disponibilità e, a monte, il tracciamento delle risorse. Serve anche a creare consapevolezza dell’infrastruttura riguardo al suo potenziale, per verificare se ci sono capacità elaborative sottoutilizzate». Qui, la tecnologia base è quella di Patrol Express, già presente nell’offerta Bmc ma che ora è integrata all’interno del Cmdb.


Terzo tassello indirizza l’identity e access management, puntando soprattutto sull’automazione della gestione delle password. Si tratta di una versione light della suite di Idm di Bmc per l’enterprise.


Secondo Cafiero, con questo tipo di offerta si può dare risposta alle necessità delle aziende del midmarket, così come emergono da un’indagine Idc a livello Emea (datata 2004): tra i fattori di spesa per realtà con un numero di impiegati vicino a 1.000, spiccano il miglioramento della sicurezza dell’infrastruttura, l’utilizzo di tutta la sua capacità e l’ottimizzazione, la riduzione dei costi di gestione e dei rischi.


Per far comprendere a tale fascia i potenziali benefici del system management, bisogna però parlare la medesima lingua in termini di costi. Per sua natura, ci ha spiegato il manager, questa è un’offerta modulare e personalizzabile, grazie al lavoro dei partner cui Bmc si affida per portarla sul mercato. Definire un prezzo, insomma, è difficile. «Nel caso di piccole aziende, con pochi elementi di controllo dell’infrastruttura, si possono mettere in piedi con poche migliaia di euro soluzioni efficaci (parziali, ovviamente, ndr) e con tempi di implementazione e di education alla fruizione molto corti. D’altronde, anche Ibm, con l’iniziativa Tivoli Express nel suo complesso, fa riferimento a un target al di sotto dei 50.000 euro. A conferma del fatto che si tratta di soluzioni abbordabili».


Ma qual è l’approccio ottimale all’It management, descritto nel suo complesso come unione dei tre tasselli? In sostanza, da dove è bene partire? «Proponendo questa soluzione si passa attraverso una fase di consulenza che consente di capire il livello di maturità dell’infrastruttura e anche la capacità di utilizzo – ha concluso Cafiero -. Una volta fatta e condivisa con il cliente questa fotografia, l’inserimento di un percorso di Bsm è personalizzato. Se l’analisi mostra che è prematuro parlare di service management e caso mai occorre una gestione degli accessi, allora di parte da lì, in attesa che l’utente cresca e possa proseguire il percorso».

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