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Il design al tempo della stampa 3D è open e a km zero

Secondo il designer Denis SantachiaraIl design viene ormai creato in digitale attraverso software Cad/Cam, ma non viene consumato in digitale. Un prodotto ha bisogno di essere toccato e manipolato“.

Per Santachiara, allora, “la sfida diventa il Download design, ovvero come tramutare i bit in atomi. È proprio in questo passaggio necessario e cruciale che le tecnologie digitali additive come la stampa 3D assumono un’importanza fondamentale“, diventando macchine per il rapid manufacturing e quindi “liberando i designer dai vincoli dell’economia di scala e aprendo a progetti nuovi e a forme e soluzioni mai viste prima“.

Santachiara è tra i protagonisti della prima tappa del roadshow di 3DPrint Hub, evento dedicato alla stampa 3D ospitato all’interno di MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione, organizzata da Senaf, che si terrà a Parma dal 27 al 29 marzo.

Ed è proprio su questi temi che venerdì 28 marzo Santachiara organizzerà il convegno dal titolo “Download design”, nel quale saranno illustrate alcune case history d’integrazione tra tecnologia e design digitale 3D, mostrando con esempi concreti le innovazioni possibili per il design in termini di linguaggio progettuale,
estetica e funzionalità d’uso.

La rivoluzione avviata dalla stampa 3D nel mondo della produzione e del design va ben oltre la spettacolarità dei prodotti dei maker e implica una serie di concetti e pratiche progettuali del tutto nuove rispetto al mondo stretto del design tradizionale, che progettisti e designer sono chiamati a cogliere.

Queste tecnologie – spiega Santachiara – devono essere usate in modo pertinente alle loro potenzialità. Se un ingegnere o un designer progetta oggetti o parti di essi per essere stampati in 3D, pensando in un modo tradizionale sicuramente si perderà l’occasione di sviluppare nuove possibilità sia espressive che funzionali“.

Tra le grandi opportunità espressive che si aprono al design con la diffusione delle stampanti 3D, che promettono di invadere non solo le imprese ma anche le case, come fecero i pc negli anni 90, c’è la
possibilità di avvicinarsi all’idea utopica della “mass customization”: ovvero di disegnare per la massa, in modo aperto e personalizzabile, dando al cliente l’opportunità di intervenire sulla realizzazione di un oggetto.

Il design digitale – spiega ancora Santachiara – è per sua natura aperto. Chiunque può scaricare la matematica di un progetto e interpretarlo, adattarlo, sconvolgerlo o modificarlo in corso di produzione. Alcuni designer, io compreso caricano progetti in apposite piattaforme per essere scaricati e poi personalizzati e stampati in 3D“.

Oltre al convegno Download Design, durante la tappa di Parma di 3DPrint Hub dal 27 al 29 marzo si terranno altri appuntamenti e momenti formativi:

3D Printing – La fabbrica del futuro”, organizzato dall’azienda belga Materialise per raccontare quali sono le tecniche più consolidate di stampa 3D;

Dall’ABS allo zucchero: piccolo lessico materiale per la stampa 3D”, nel quale la Professoressa Marinella Levi del Politecnico di Milano illustrerà quali sono i materiali di oggi e di domani, e quali le ragioni della loro importanza per la definitiva diffusione della stampa 3D;

Dall’idea all’oggetto: i nuovi paradigmi di progettazione nel design”, intervento dell’architetto Claudio Gasparini in cui si spiegherà come la scelta degli strumenti di progettazione deve essere subordinata alla tipologia e alla geometria dell’oggetto che s’intende realizzare;

il convegno “Applicazioni di 3D printing in piccole imprese della meccanica” organizzato da CNA Produzione Emilia Romagna per presentare case history di aziende che utilizzano le tecnologie di stampa 3D.

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