Identikit: tutto sulle scuole

Reseller Business torna a occuparsi del comparto Istruzione

Indagando un universo variegato come quello degli istituti scolastici, fra cui primarie, istituti comprensivi, secondarie di primo e di secondo grado sparse in tutta Italia, il primo dato che balza agli occhi è che i computer in dotazione superano quota mezzo milione. Di questi, 561.905 sono desktop, mentre 13.897 risultano pc portatili, acquistati facendo largo uso delle convenzioni Consip in base all’articolo 26 della legge 23/99.
Il dato, pubblicato sul sito www.istruzione.it – dove dal 2004 è attiva una sezione statistiche in cui, compilando un questionario, le scuole sono in grado di tenere aggiornata l’anagrafe delle proprie dotazioni tecnologiche – evidenzia la presenza di 245.941 “altre” dotazioni informatiche. Fra cui 158.095 stampanti, 45.152 scanner, 11.596 masterizzatori, 23.936 lettori Cd e 7.162 lettori Dvd.
Sfiorano, invece, quota 25mila le “altre” attrezzature tecnologiche, suddivise in 1.821 sistemi di videoconferenza, 12.968 Web cam, 10.055 antenne paraboliche, 6.612 decoder digitali, 2.690 decoder analogici, 19.208 videoproiettori, 52.131 televisori, 74.395 lettori-registratori audio, 43.043 lettori-registratori video, 11.807 telecamere digitali e 14.289 fotocamere digitali.

Su 10.236 scuole prese in considerazione, perché dotate di rete locale, si evidenzia che la maggioranza (25,76%) utilizza una rete commutata, seguita, nel 19,83% dei casi, da una rete cavo dedicata (Cdn o fibra ottica), da una Vpn su rete privata (5,77%), da una rete wireless (8,06%) e da una Vpn su rete pubblica (3,52%).
Sempre sullo stesso campione, il sistema operativo più diffuso risulta essere (nel 68,7% dei casi) Microsoft Windows 2000 Server, seguito (con una percentuale superiore al 25%) da Microsoft Windows Nt e, nel 10,05% dei casi, da Linux, mentre Solaris e Unix sono utilizzati solo nello 0,09 e nello 0,35% delle scuole dotate di server. La sezione continua, poi, con un approfondimento su tipologia e velocità di collegamento a seconda della banda disponibile, sulla presenza di laboratori, sui servizi di posta elettronica e servizi resi dal Web (per didattica, formazione interni ed esterni, servizi per gli studenti, per le famiglie, amministrativi ecc.).
Ma quali sono i servizi forniti dai computer in dotazione degli istituti scolastici di casa nostra? Sul totale di 22.964 tipologie di scuola prese in considerazione, parliamo di 17.224 sistemi di produttività individuale, 15.710 Internet browser, 9.408 programmi multimediali, 8.202 studio delle lingue, 8.059 produzione multimediale e 5.085 studio dell’informatica.

Un capitolo a parte meritano, invece, i software didattici in commercio che, frutto di convenzioni con il Miur o meno, denotano un forte interesse da parte dei vendor che, spesso e volentieri, adattano all’universo scolastico le proprie applicazioni, solitamente dedicate alle aziende. Ne abbiamo dato ampio risalto nelle tabelle software che troverete nelle pagine a seguire e che trattano sia le applicazioni per la didattica, sia le soluzioni che rispondono a esigenze di gestione delle amministrazioni scolastiche. Non è mancato, poi, uno sguardo attento sulle soluzioni software destinate agli studenti con difficoltà di apprendimento.
A vedersi così, i numeri non mancherebbero. Peccato, però, che l’Italia, secondo un recente studio condotto da Idc, risulti ultima in Europa in termini di investimenti in Information technology per il mondo della scuola. Secondo quanto riportato dalla società di ricerca statunitense, intenta a monitorare gli investimenti previsti fra il 2004 e il 2009 nel settore dell’Education nell’Europa Occidentale, il 2005 è stato un anno di forte penalizzazione per il Bel Paese. Se a livello europeo, nel 2004, si è parlato di 7,5 miliardi di euro, destinati a diventare 9,5 nel 2009, in Italia i 184 milioni di euro stanziati dal Miur per l’aggiornamento dell’infrastruttura nelle scuole, secondo Idc, non sono stati resi disponibili.

Peraltro, nei primi due anni del periodo tenuto sotto esame dalla società si è parlato di crescite ridottissime, inferiori all’1 per cento. Una situazione, quest’ultima, particolarmente evidente in Italia e in Germania, mentre negli altri Paesi, Regno Unito in testa, non si respira propriamente la stessa aria. Secondo Idc, sono molte le esperienze e le iniziative volte a costruire una rete globale che coinvolga studenti, istituzioni scolastiche e centri di ricerca. Gli investimenti più sostenuti sono indirizzati verso l’istruzione superiore, con tassi di crescita attesi tra il 2005 e il 2009 nell’ordine del 5,7 per cento. Le scuole primarie, invece, guideranno la spesa hardware con una richiesta, secondo la società di ricerca statunitense, ampia e variegata che va dagli apparati di rete ai portali, dagli strumenti per la gestione dei documenti a quelli per il learning management.
Laddove si investe, è l’indicazione fornita, si investe in innovazione e in rinnovamento dei progetti esistenti.

Java nelle scuole grazie a Sun in accordo con il Miur
Sun Microsystems e il ministero dell’Istruzione, in collaborazione con la Java Italian association (Jia), hanno siglato una convenzione che mira a diffondere la conoscenza della tecnologia Java nelle scuole italiane, rendendo disponibili, per gli studenti e i docenti di informatica i contenuti dei corsi Java on line.
Il progetto, ribattezzato “Java a Scuola” intende offrire, ai docenti e agli studenti che ne faranno richiesta, gli strumenti per completare la formazione scolastica di base, avendo come riferimento l’European Certification of It Professional (Eucip), il programma europeo di certificazione delle competenze degli specialisti Ict.
La convenzione prevede l’utilizzo gratuito dei materiali contenuti nel programma Sun academic iniziative (Sai); in particolare, Sun si impegna ad attivare, agli istituti che aderiranno al progetto, l’accesso gratuito ai corsi on line e a fornire il Cd Rom e la documentazione in formato elettronico.

Infine, compito di Sun è quello di concordare, con la Java Italian association, le modalità gratuite di tutoring dei docenti per i primi 12 mesi del progetto. Non è la prima volta che Sun e il Miur collaborano per la realizzazione di programmi rivolti al mondo della scuola. Nel 2003, infatti, era stata promossa un’iniziativa rivolta agli studenti e ai docenti delle scuole medie superiori per la formazione gratuita sulla tecnologia Java che, in un anno, aveva fatto registrare circa 2.700 adesioni.
Per iscriversi al programma, gli istituti interessati dovranno compilare il form on line disponibile all’indirizzo Internet www.sun.it/edu.
Attualmente nel mondo si contano 4,5 milioni di sviluppatori Java, di cui più di 50mila in Italia, e 580 milioni di dispositivi mobili Java-enabled (telefoni cellulari, Pda ecc.), mentre più del 90% degli utenti Web utilizzano Java tutti i giorni.

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