Ricerca e innovazione anche a scuola

Al via il finanziamento di 196 progetti per un valore di oltre un miliardo di euro

Ma come utilizzano i giovani gli strumenti tecnologici nello studio delle materie scolastiche? Stando a una ricerca sulla scuola effettuata a marzo di quest’anno da Gestimpresa per conto dell’Aie (Associazione italiana editori) e di Docet, su un campione di mille studenti di età compresa fra i 15 e i 24 anni, la tecnologia è ancora percepita come uno strumento di supporto allo studio. Il libro, e a seguire i quaderni, gli appunti e i riassunti sui quali studiare, rimangono gli strumenti più “gettonati” per l’apprendimento.
Non a caso, dall’analisi dei dati emerge che i ragazzi utilizzano l’informatica solo per un terzo del tempo (il 28% del totale) dedicato allo studio cioè 3,5 ore. A queste bisogna aggiungere le quattro ore settimanali che i ragazzi passano al pc utilizzando applicazioni, quali Word, Excel, Power Point, posta elettronica, motori di ricerca, dizionari ed enciclopedie on line.

È proprio nell’utilizzo della Rete come fonte da cui attingere informazioni che Internet non ha rivali, visto che il 61% degli intervistati dichiara di trascorrere 3,2 ore per la consultazione di materiale sul Web contro le 2,8 di chi utilizza il cartaceo e le 2,3 di chi si affida a Cd Rom o Dvd.
Le percentuali, com’era facile prevedere, variano in base al grado scolastico e all’età. Se il 21% degli studenti universitari utilizza supporti tecnologici nello studio, la percentuale sale al 36% per gli studenti lavoratori e al 31% per quelli di età compresa tra 22 e 24 anni.
Poco interesse suscita l’e-learning tra i giovani intervistati, più propensi, invece, alle lezioni multimediali, poiché permettono una maggiore interazione insegnante-alunno e utili, grazie al loro carattere interattivo, a una maggiore comprensione della lezione, anche se i ragazzi lamentano ancora una scarsa informatizzazione degli istituti scolastici, un’insufficiente competenza dei docenti in materia di It e un ridotto utilizzo di strumenti multimediali nelle aule.

A ben guardare, allora, ricerca e innovazione potrebbero risultare le strade più promettenti per i fornitori di tecnologia. Soprattutto tenendo conto del programma nazionale della Ricerca che, per il triennio 2005-2007, lo scorso febbraio ha ammesso alla fase finale di finanziamento 196 progetti su 744 presentati in 12 aree strategiche, per un valore di oltre un miliardo di euro. Fra i progetti presentati dal sistema produttivo italiano in collaborazione con Università ed enti di ricerca, in attuazione del decreto legislativo 311/2004 sulla competitività, figurano sistemi di telecomunicazione innovativi a larga banda, anche con impiego di satelliti, per utenze differenziate in materia di sicurezza, prevenzione e intervento in caso di catastrofi naturali, e progetti di Ict e componentistica elettronica. Fra i criteri di selezione da parte della commissione identificata dal Miur, l’identificabilità dei prodotti e/o delle tecnologie proposte e il grado di evidenza del loro potenziale innovativo, ma anche il livello di miglioramento del grado di competitività sul mercato dei soggetti industriali partecipanti a seguito della realizzazione dei prodotti potenziali e/o delle tecnologie.

Dalla teoria alla pratica
Tra il 2000 e il 2001 è nato l’Osservatorio Tecnologico, un servizio nazionale sperimentale di tipo telematico per le scuole di ogni ordine e grado, il cui compito – come si legge sul sito www.osservatoriotecnologico.it – è il trasferimento tecnologico dai settori più avanzati dell’Ict alla scuola, per realizzare un collegamento stabile fra mondo accademico, ricerca, imprese della net economy e scuola. La sua realizzazione è stata affidata all’Ufficio scolastico regionale per la Liguria Miur, che nel biennio 2002-2003 ha stipulato una convenzione con l’Università degli studi di Genova per l’ampliamento dell’attività. Attività che oggi comprende il monitoraggio delle linee di tendenza delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; la realizzazione del supporto di rete per le scuole e sui problemi di gestione delle risorse tecnologiche; la fornitura di esempi di soluzioni adottate e adottabili, la fornitura di un servizio di raccolta e diffusione in rete del software libero. Con la C.M. 55 del 21/05/2002 l’Osservatorio Tecnologico è diventato un progetto stabile inserito nel “Piano di formazione degli insegnanti sulle tecnologie dell’informazione e comunicazione” e realizzato interamente mediante la cooperazione a distanza di un gruppo di ricercatori, professionisti e insegnanti impegnati nell’Ict e dislocati lungo tutto il territorio nazionale.

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