Identikit: il mobile business

Mentre si diffondono i progetti di mobilizzazione delle applicazioni aziendali

Diverse sono le soluzioni che costituiscono l’universo del mobile business. Questo può essere definito come l’insieme delle tecnologie (hardware e software) che sfruttano i benefici degli apparati e delle reti senza fili a supporto delle attività aziendali.
Si tratta di un panorama estremamente variegato, analizzabile in relazione a diverse dimensioni. Anzitutto le attività, che vanno dalla mera consultazione della posta aziendale fino a soluzioni più complesse di automazione della forza vendita (Sfa) e gestione delle relazioni con il cliente (Crm). In seconda battuta, la tipologia di terminali adottati, per i quali si va dal telefonino al Pda (assistente digitale personale), dai notebook ai transponder Rfid (identificazione in radiofrequenza). Un’altra discriminante è rappresentata dalla tipologia di rete utilizzata, da quella cellulare al Wi-fi (Wireless fidelity), dal Bluetooth alle Wireless Lan. «L’evoluzione in atto è legata alla maturazione di una tecnologia che in passato aveva grossi problemi – esordisce Monica Basso, vice president Research di Gartner -. Le reti mobili erano talmente poco performanti che realizzare applicazioni aziendali basati su questi network era impensabile. A questo si somma anche la frammentazione tecnologica, che ha rallentato gli investimenti negli ultimi anni. Prendere decisioni su una tecnologia destinata a evolvere rapidamente nel medio periodo comporta, infatti, rischi elevati».

I dati dell’Osservatorio Mobile Business 2005 di Assinform/NetConsulting stimano in circa 4 miliardi di euro il valore complessivo delle soluzioni destinate all’utenza aziendale in Italia lo scorso anno, con una crescita del 12% circa rispetto al 2004 (quando il mercato aveva fatto registrare un giro d’affari pari a poco meno di 3,6 miliardi di euro). Questo significa, più o meno, un decimo della spesa complessiva in tecnologie Ict delle aziende. Tuttavia, notevoli sono le disparità all’interno di questo spaccato di aziende. In linea di principio, le aree d’attività maggiormente investite dall’onda lunga del wireless sono quelle legate alla produttività personale, quindi alla gestione in mobilità degli appuntamenti e alla consultazione della posta elettronica al di fuori dell’ufficio. In seconda posizione si collocano le funzioni legate alla gestione del cliente finale, ovvero la Salesforce automation, per le quali si prevede un’ampia copertura nei prossimi anni. «In realtà, da un’indagine svolta da Gartner – puntualizza l’analista – emerge come nel 2005 ci sia stato un incremento, pari al 12%, degli investimenti aziendali in area mobile e wireless, a fronte di un andamento medio della spesa It che si è attestato su un +2%».

Le applicazioni di mobile e-mail, per esempio, secondo Gartner, sono diffuse oggi tra circa 10 milioni di utenti al mondo, un numero destinato a duplicarsi nel 2006 per raggiungere i 100 milioni di unità nel 2009. «Al di là dei benefici tangibili di queste soluzioni – tiene a sottolineare Basso – a pesare sulla progressiva diffusione del mobile in azienda c’è soprattutto la forte riduzione dei prezzi degli apparati». Tra i settori più “sensibili” a questo tipo di infrastrutture, sicuramente i trasporti e la logistica, per i quali già da anni si va ben oltre la semplice sperimentazione. Ancora, le Utilities, che hanno alto tasso di utenti nomadi interni, la Sanità e la Pubblica amministrazione in generale. «Si tratta di progetti a bassa complessità applicativa – conclude l’analista -. Spesso, infatti, le funzionalità introdotte si limitano all’accesso in modalità remota al database, ma i deployment fatti, in termini di numero di utenti, sono anche molto consistenti».

Dove si può far risparmiare?
Secondo Monica Basso, vice president research di Gartner, il valore di un progetto mobile può essere idealmente suddiviso in due macro aree di costo: «Il 50% dei soldi finisce nell’infrastruttura hardware, nel software e nell’acquisto dei dispositivi, mentre l’altra metà va nella soluzione e l’integrazione con le applicazioni esistenti». Quanto ai costi operativi, il discorso si fa più complesso e l’analista prova a dare alcuni consigli. «Occorre fare attenzione alle tariffe e al costo della connettività. Gli operatori propongono contratti che hanno un costo medio per utente mobile che si aggira sui 40 euro per un servizio di telefonate e download di dati illimitati. All’apparenza sembrerebbe conveniente ma, in realtà, abbiamo visto che, in media, l’utente scarica ogni mese circa 4 Mb di dati, quindi spesso una tariffa a consumo risulta l’opzione più conveniente. Consiglio di prevedere dei contratti rinegoziabili su base annua, verificando l’utilizzo effettivo della connettività». Il secondo aspetto da valutare è l’incidenza di manutenzione, supporto e aggiornamento. Quelli forniti dai produttori degli apparati sono inevitabili, ma risultano costosi. «Io consiglio alle aziende che hanno intenzione di sviluppare una strategia mobile e wireless su ampia scala di dotarsi internamente delle competenze tecniche necessarie per fornire il supporto adeguato a manutenere apparati e reti mobile» conclude Basso.

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