Identikit: gli hotel al centro

Internet, building automation, telefonia, sicurezza. Ecco su cosa i rivenditori devono puntare

Innovativi sistemi di building automation, avanzate tecnologie di comunicazione, ma anche soluzioni informatiche e per la sicurezza. La richiesta tecnologica di catene alberghiere, complessi turistici, villaggi, hotel indipendenti, ma anche campeggi, residence, bed & breakfast, stabilimenti balneari e centri benessere non manca. E cresce a seconda delle dimensioni delle strutture che fanno dell’Hospitality il proprio core business. Un dato, quest’ultimo, che in Italia potrebbe scoraggiare gli operatori Ict. Stando, infatti, a quanto pubblicato sul portale www.edilio.it, dove si esaminano i riflessi sul mercato delle costruzioni rispetto alle recenti trasformazioni nel settore dell’Hospitality, storicamente il nostro Paese dispone di un’industria alberghiera caratterizzata da un’offerta estremamente frammentata, con una limitata dimensione delle strutture e una forte presenza delle gestioni familiari. Con ciò, si sostiene che, a fronte di una presenza turistica in costante aumento, l’offerta alberghiera di casa nostra risulta fortemente carente di catene moderne e qualificate.

Ma forse ancora molto lontane dai bisogni di un Paese come il nostro, ricco di città d’arte anche di piccolissime dimensioni. A confermare quanto riportato sul portale www.edilio.it sono anche i più recenti dati provvisori forniti dall’Istat per il 2005 e di cui qui a fianco riportiamo la tabella che, per categorie e tipi di esercizio, fornisce arrivi, presenze e permanenza media dei clienti in base alla loro residenza. Lo spaccato per ripartizione geografica, rilasciato sempre dall’Istituto nazionale di statistica, identifica invece al Nord Est del Paese il maggior numero di esercizi alberghieri (ben 14.550 dotati di 395.906 camere per un totale di 759.987 letti).
Sempre al Nord Est spetta poi la palma degli alloggi in affitto (59.895 per un totale di 366.516 letti), mentre al Centro Italia primeggiano gli alloggi agro-turistici (4.998 con 135.210 letti), gli ostelli per la gioventù (140 con 8.631 letti), le case per ferie (568 con 34.820 letti) e i bed & breakfast (3.079 con 15.253 letti). Il Sud Italia si distingue, invece, per numero di campeggi e villaggi turistici (in tutto 662 per un totale di 325.905 posti a dormire).

Margini di manovra, per far business in questo mercato, ne esistono sempre, specie per chi di mestiere installa centralini telefonici. Ma non solo. Secondo l’ultima indagine campionaria denominata “Viaggi e vacanze”, condotta sempre dall’Istat con le stime preliminari dei principali aggregati relativi alla domanda di turismo in Italia, le prenotazioni effettuate attraverso il Web sono passate dal 7,7% del 2004 al 10,3% del 2005. E proprio ciò che ruota attorno alla Rete (per l’integrazione e l’ottimizzazione dell’infrastruttura alberghiera) desta l’interesse degli operatori che gravitano nel settore dell’ospitalità. A quanto pare, infatti, nel petto degli hotel non batte solo un cuore di applicativo per gestire, coordinare, controllare, elaborare dati, presenze e personale con piena efficienza.

Le esigenze di questa tipologia di clienti spaziano dai sistemi per help desk, intrattenimento, cabling e networking alla gestione dei servizi di camera, fino all’implementazione di infrastrutture tecnologiche per il controllo della distribuzione elettrica e dei servizi di illuminazione, per esempio. Onnipresente, poi, il tema della sicurezza, che richiede sistemi sempre più complessi per gestire rilevazione di gas o d’incendio, controllo accessi, videosorveglianza, ma anche sicurezza delle reti, del software, della base dati e quant’altro. E qui i casi sono due: o ci si attrezza per seguire il tutto o si sceglie la strada della specializzazione, senza dimenticare che i servizi a corollario di un’offerta (hardware e software che sia) restano un must, se gli obiettivi sono fidelizzazione del cliente e guadagno.

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