Il Wi-fi che fa bene alle strutture alberghiere

Sull’Altopiano di Asiago Reti sta mettendo a punto collegamenti di nuova generazione

Dalla voce ai dati. Se, nel tempo, l’evoluzione che ha riguardato le strutture alberghiere si è tradotta nella necessità di consentire l’accesso alla Rete nelle camere e nelle aree comuni in modo veloce, sicuro e monitorato, oggi di business da fare ancora per il canale (informatico e non) ce n’è.
Ne è convinto Luca Mogentale, amministratore delegato di Reti, società di Thiene (Vi) attiva nel mercato delle Telecomunicazioni con oltre 5mila clienti di tipo business localizzati nell’area del Triveneto.
«Proprio sull’Altopiano di Asiago – spiega il manager – stiamo realizzando un piano di lavoro che ha lo scopo di gestire una serie di strutture alberghiere che, se interconnesse fra loro, possono, per esempio, ottimizzare il sistema di accoglienza».
Per riuscirvi occorrono, però, collegamenti di nuova generazione, in grado di sopperire ai problemi orografici della zona e alla conseguente mancanza di servizi. In una parola, Wi-fi.

«Ad Asiago arrivano i servizi, ma nei Comuni adiacenti mancano le infrastrutture» spiega Mogentale, la cui azienda, già in possesso dell’autorizzazione di primo grado per la realizzazione di questo tipo di progetti, fa parte di Assomax, associazione nata a seguito della sperimentazione sul Wimax concessa in Italia dal ministero delle Telecomunicazioni e dalla Fondazione Ugo Bordoni.
«Il nostro ruolo – continua il manager – è quello di aggirare l’ostacolo, in questo caso costituito dalle montagne, costruendo un collegamento radio per la trasmissione dati che porti connettività nei Comuni convolti e, di conseguenza, nelle strutture alberghiere locali, che possono dialogare fra loro. L’idea, entro fine anno, è di collegare tre dei comuni coinvolti nel progetto e lavorare nelle singole strutture ricettive, che dovranno essere dotate di ponti radio e apparati Wi-fi per erogare verso il comune adiacente il segnale che, in un secondo momento, verrà redistribuito in maniera omnidirezionale. Il tutto posizionando una serie di access point all’interno della zona urbana e degli alberghi interessati». Perché è anche, o soprattutto, di nuove tecnologie che il cliente Hospitality ha bisogno.

Tre regole d’oro per lavorare con gli hotel

:: Proponete soluzioni tecnologiche che non impattino sull’ambiente esistente.
Per farlo servono capacità e competenze di alto livello e partner di rilievo, in grado di offrire un approccio risolutivo e consulenziale.

:: Fate comprendere al cliente le necessità di convergenza utili per ottimizzare e razionalizzare le sue risorse, ma anche per erogare un servizio che, nel medio-lungo termine, sarà indispensabile per accedere a servizi browser e pure di posta elettronica all’interno della sua struttura.

:: Ricordatevi che l’ostacolo economico rappresentato dall’investimento richiesto va superato definendo il più possibile con il cliente lo scenario successivo. Ovvero suggerendo investimenti adeguati per riutilizzare le infrastrutture già esistenti e permettere al cliente di comprare nuovo hardware senza dover ridimensionare tutta la propria infrastruttura. Come quella telefonica, che rimane la medesima, quello che si va a implementare è la connettività a Internet e i servizi connessi alla Rete. Poi dipende da quanto uno vuol spendere.

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