Identikit della Gdo

Con l’11% della spesa Ict nazionale, la Grande distribuzione cerca gestionali e soluzioni per il Crm

La distribuzione italiana si conferma uno dei settori più importanti per il mercato Ict nazionale, registrando nel 2005 una spesa complessiva superiore a 1,8 miliardi di euro in telecomunicazioni (+3,1% rispetto al 2004) e a 2,160 miliardi di euro in tecnologie It (+2,3%).
Il peso della Gdo sulla spesa It complessiva continua a crescere e si attesta all’11 per cento (Fonte: Assinform/NetConsulting).
Dalle ultime elaborazioni di Federdistribuzione (su fonti varie, tra cui dati AcNielsen e Iri Infoscan) la distribuzione moderna organizzata conferma il suo peso per l’economia italiana con 21.702 esercizi, 91 dei quali ipermercati di grandi dimensioni (sopra gli 8mila mq), 177 ipermercati (tra i 4.500 e i 7.999 mq), 327 superstore mini-iper (2.500/4.499 mq), 7.526 supermercati (400/2499 mq.), 7.924 libero servizio (200/399 mq.), 2.953 discount, 1.593 grandi superfici specializzate non alimentari, 746 grandi magazzini e 365 cash & carry. Un totale di 18.998 esercizi alimentari e 2.339 non alimentari.

Nel 2004 (a quest’anno si riferiscono gli ultimi dati disponibili) la distribuzione italiana ha trascorso un anno difficile con un giro d’affari in crescita, ma tassi nettamente inferiori agli anni precedenti che risentono ancora del ristagno dei consumi e del generale clima di prudenza verso gli acquisti cominciato nel 2001 e manifestatosi più pesantemente a partire dal 2003 (crescita del 3,1% contro il 7,4% dell’anno precedente. Fonte Unioncamere).
Intanto, alcune tendenze sono in atto: a partire dall’espansione della Gdo attraverso l’apertura di nuovi punti vendita di grandi dimensioni (supermercati, ipermercati e grandi magazzini) soprattutto a Sud del nostro Paese, che a oggi risulta ancora essere l’area con il modello distributivo meno avanzato.
Anche il giro d’affari non è stato uniforme in tutta Italia: le statistiche Istat (dati del 2004) sulla Gdo registrano la crescita maggiore in Centro Italia, con un aumento del 4,7%, seguito dal Mezzogiorno 3,6%, dal Nord Ovest 2,6% e Nord Est 1,8%. Vero è che continuano le acquisizioni e le espansioni, nonché le concentrazioni tanto da parte degli operatori nazionali che di quelli europei che hanno fatto il loro ingresso nel mercato italiano. E nello stesso tempo i punti vendita stanno sempre più acquisendo potere decisionale nell’ambito dell’organizzazione a rete, generando una sempre maggiore mole di informazioni.

I bisogni impellenti.
Il rapporto Assinform ci dice che lo scorso anno la spesa per telecomunicazioni della Grande distribuzione organizzata si è orientata in particolare verso soluzioni in grado di migliorare le comunicazioni tra la sede centrale e i punti vendita dislocati sul territorio (progetti Mpls e VoIp), come anche verso soluzioni che facilitino le relazioni all’interno della filiera, dai fornitori alla vendita presso il singolo negozio. Cresce, quindi, la spesa per applicazioni mobili e wireless di sales force automation e di supply chain management, con relativi investimenti in infrastrutture wireless e terminali adeguati.
Per quanto riguarda le infrastrutture It, le aziende della Gdo si sono orientate alla razionalizzazione dei processi. Le soluzioni Erp presenti sono spesso obsolete e per tale motivo ci si aspetta un’accelerazione del mercato di questi applicativi. L’evoluzione del modello di business del settore che vede un maggiore coinvolgimento dei punti vendita nel processo decisionale e una sempre maggiore rilevanza delle informazioni generate dal punto vendita, ha comportato e comporterà la tendenza a interventi sull’infrastruttura It dei punti vendita.

Anche l’area logistica e della gestione di magazzino è all’attenzione dei responsabili dei sistemi informativi delle aziende e conserva una priorità elevata, anche a causa dell’entrata in vigore della normativa sulla rintracciabilità delle merci. Tiene bene il comparto delle soluzioni Crm, con un aumento della domanda da parte delle aziende di minori dimensioni. Le società, anche quelle più piccole, hanno la necessità di conoscere i gusti e le abitudini dei consumatori, per promuovere campagne promozionali e di fidelizzazione. Ci si aspetta un aumento delle richiesta di soluzioni di Crm analitico in grado di valorizzare il patrimonio informativo raccolto.
Infine, un occhio al futuro: sono già in corso alcuni progetti che cambieranno l’esperienza d’acquisto dei clienti, primi tra tutti quelli che riguardano la dotazione di terminali con lettori di codici a barre con i quali il cliente può fare il cosiddetto self scanning e che riducono le code alle casse.
Si impone anche nei punti vendita della Gdo l’utilizzo del touch screen, destinato prima solo alla ristorazione. Prospettive ancora più rivoluzionarie riguardano l’uso delle etichette Rfid: destinate a sostituire i codici a barre, modificheranno profondamente il sistema di conteggio alle casse, fornendo informazioni sempre più dettagliate sui prodotti acquistati e sulle abitudini d’acquisto, con una gestione in tempo reale degli stock.

Investimenti It per ottimizzare il lavoro dei supermarket
Un recente studio di Gartner Group ha rilevato le aree in cui le aziende del settore Retail intendono concentrare gli investimenti nel corso del 2006 e negli anni successivi: soft-
ware per il punto vendita (41%), ottimizzazione dei prezzi (30%), pianificazione degli spazi sugli scaffali (28%), riduzione delle code alle casse (27%), ottimizzazione della forza lavoro (26%), sistemi di gestione degli ordini (25%), sistemi di “suggestive selling” (25%), sistemi di gestione degli acquisti (23%), sistemi di “inventario perpetuo” (21%), sistemi di consegna diretta al punto vendita (20%).

Le insegne italiane crescono
Coop Italia, Conad ed Esselunga scalano la classifica Deloitte piazzandosi tra i più grandi retailer a livello mondiale.
La ricerca annuale “Global Power of Retailing 2006” presentata da Deloitte a New York in occasione della 95esima edizione della National Retail Federation Convention, offre uno spaccato del settore Retail a livello mondiale. In cima alla top ten si confermano anche quest’anno Wal-Mart (numero uno in Usa) e Carrefour (secondo posto in Francia). Per quanto riguarda le società italiane presenti in classifica: Coop Italia passa dal 51° al 49° posto, Conad sale dal 122° al 98°, Esselunga dal 157° al 132°, Luxottica dal 226° al 208°, Pam dal 228° al 219°, Finiper entra in classifica piazzandosi al 234° posto.
La ricerca, che prende in considerazione l’esercizio fiscale 2004 (1 luglio 2004 – 30 giugno 2005), ha coinvolto i 250 maggiori operatori Retail a livello globale, evidenziando una crescita dei grandi player mondiali ddi questo comparto. I retailer statunitensi rappresentano ancora il 36%, anche se le percentuali dei non americani sono in aumento e nei prossimi anni si prevede l’ingresso degli operatori cinesi. Nel 2004 le vendite realizzate dai 250 big mondiali hanno raggiunto i 2.840 miliardi di dollari, con un incremento dell’8,9% rispetto all’anno precedente.

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