Continuità del servizio, un must per Bennet

Nata nel 1964 in provincia di Como, in quasi 40 anni di attività, Bennet è diventata una delle principali realtà distributive italiane. La società, prima del progetto di rinnovo tecnologico, aveva un’architettura di networking che soffriva il peso di s …

Nata nel 1964 in provincia di Como, in quasi 40 anni di attività, Bennet è diventata una delle principali realtà distributive italiane. La società, prima del progetto di rinnovo tecnologico, aveva un’architettura di networking che soffriva il peso di scelte datate: mancava un centro stella e i sistemi It, pur essendo centralizzati a livello legacy, non avevano un collegamento diretto punto a punto né con i depositi, né con le varie filiali. Tenendo conto di una distribuzione territoriale di 40 ipermercati e 4 depositi di riferimento sul Centro Nord italiano, i costi di connessione risultavano molto onerosi. «L’attività degli ipermercati Bennet non si ferma mai – spiega Adriano Visconti, responsabile dei sistemi It di Bennet – i depositi di magazzino, grazie a una turnazione molto articolata, sono sempre operativi. I punti vendita spesso sono aperti anche la domenica e molte delle filiali si trovano in luoghi di villeggiatura e hanno orari di apertura estesi a tutti i giorni della settimana».

Dopo un’analisi dettagliata il management della società decise di ridisegnare l’architettura di networking, ottimizzando il sistema sul fronte della sicurezza, della velocità e della qualità della banda trasmissiva, scegliendo la via Hdsl e centralizzando i sistemi informativi per ottenere le migliori garanzie per la propria business continuity, operativa in modalità 24x7x365. Perno tecnologico del nuovo progetto di reingegnerizzazione è stata un’architettura di switching 3Com con una server farm controllata da 3Com Xrn.
Oggi la centralizzazione di Bennet è totale: il centro stella risiede esclusivamente nella sede principale e tutto il pacchetto delle applicazioni viene gestito centralmente.
«Conoscevamo Xrn come metodo capace di garantire continuità di servizio e per approfondire il discorso ci siamo fatti invitare nei laboratori 3Com – conclude Visconti – quando abbiamo assistito a un esempio pratico di interruzione del servizio principale con ricaduta sul sistema di back up e conseguente continuità del servizio abbiamo deciso: la risposta alle nostre domande era un’architettura di quel tipo».

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