Presentata la nuova edizione della manifestazione dedicata al canale Ict. Questa il volta il cerchio si chiude: arrivano anche i rappresentanti del mondo delle imprese grazie alla collaborazione con FidaInform e ai Club dei dirigenti It.

Dopo la Special Edition dello scorso anno a Milano, ICT Trade, la manifestazione promossa e organizzata da Sirmi dedicata al mondo delle terze parti ICT italiane torna nella sua sede più congeniale: Ferrara.
”Troppo rumore di fondo – commenta Maurizio Cuzari, amministratore delegato di Sirmi – . ICT Trade è un momento per chi vuole lavorare, non per visitatori di passaggio”.

La manifestazione torna dunque a Ferrara, nella consueta formula della due giorni, il 13 e il 14 maggio prossimi.
Tuttavia, la Special Edition dello scorso anno ha comunque creato una cesura tra la formula tradizionale dell’evento, arrivato quest’anno alla tredicesima edizione, e le idee e gli obiettivi sui quali Sirmi sta lavorando.
“Abbiamo deciso di abbandonare il modello un po’ desueto che vedeva protagonisti i vendor e gli operatori del trade – prosegue Cuzari – . In fondo, i vendor conoscono il canale e il canale non trae un particolare vantaggio nel conoscere i vendor”.
Meglio allora chiudere il cerchio, andando a interpretare in toto il sistema della domanda e dell’offerta.
”Il canale è in una fase di profondissima trasformazione, per cui al vertice della piramide le grandi aziende si consolidano e le piccole si frammentano. L’effetto cloud comincia a essere interpretato in modo intelligente, come dimostra la crescita degli Msp, dei cloud broker e come dimostra anche il nuovo ruolo assunto dagli operatori di canale come fiduciari dei clienti di piccole e medie dimensioni”.
Perché dunque non riprendere i temi caldi di oggi – Big Data, Cloud. Web enabling, Social, Dematerializzazione trasferendo ai partner presenti soluzioni reali, idee concrete di cosa sta accadendo in casa dei clienti e delle modalità di utilizzo delle best practice?

Ecco allora che Sirmi non è sola nella nuova edizione di ICT Trade ma collabora con FidaInform e il Club dei dirigenti It per portare non semplicemente contenuti nuovi, ma nuove esperienze e nuovi interlocutori.
”Vogliamo trasferire valore aggiunto agli imprenditori che stanno sul mercato”, prosegue Cuzari, spiegando che in un ambiente più tranquillo come è Ferrara l’intenzione è quella di portare in sala anche i rappresentanti delle aziende clienti, in occasione della sessione di apertura dell’evento, per poi proseguire, la mattina del secondo giorno con il il primo ICT Club, definito ”un momento di incontri di alto livello tra Direttori dei Sistemi Informativi, It Manager e loro collaboratori”.

Dieci tavoli tematici attorno ai quali si siedono rappresentanti della domanda, analisti oppure opinion maker, un rappresentante dell’offerta, con l’obiettivo di produrre, al termine dell’incontro un contributo di inquadramento della tematica specifica e una definizione delle linee di tendenza da presentare nella riunione plenaria dei soci FidaInform prevista per la seconda parte della mattinata.

Gli incontri ai tavoli di lavoro si svolgeranno a porte chiuse – Cuzari ironizza evocando la Leopolda – e su invito: del resto, se è vero che la voglia di fare è tanta, è altrettanto vero che rispetto alle tinte fosche di un anno fa la situazione non può certo definirsi oggi rosea.
C’è un sistema da cambiare e l’innovazione digitale in Italia ”non può passare per decreto legge”.
L’obiettivo da raggiungere non è solo che i grandi investitori tornino ad allocare budget sull’Ict, ma che i 4 milioni di piccole imprese italiane raddoppino i loro investimenti in innovazione.
Nella visione di Cuzari, alcuni cambiamenti in atto nelle strategie di Big Player come Ibm e Hp – che di fatto si riavvicinano al mercato delle piccole e medie imprese – e l’aumento di startup che indirizzano la loro creatività e le loro innovazioni al mondo delle imprese e non solo al consumer sono segnali che forse il momento è davvero quello giusto.

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