Ibm si lancia nel blade networking

Big Blue inaugura una nuova strategia, battezzata blade networking, che combina storage, soluzioni e server blade, particolarmente adatta ad applicazioni aziendali critiche. A sostegno del progetto chiama a raccolta numerosi partner tecnologici e Isv.

Ibm inaugura la nuova strategia del blade networking e lo fa rilasciando un sistema che combina server “a lama” con l’offerta storage proprietaria, TotalStorage, e con nuove applicazioni.

Le architetture blade permettono di produrre server dall’ingombro particolarmente ridotto (delle dimensioni di una scheda) e dal basso consumo di energia. Proprio su questi principi si basano i nuovi sistemi eServer BladeCenter di Ibm, basati su processori Intel Xeon Dp, Itanium e Ibm Power che, secondo i vertici di Big Blue saranno in grado di fornire una densità doppia rispetto agli attuali server 1U e che supporteranno i sistemi operativi Windows e Linux.

L’idea alla base di eServer BladeCenter è di inglobare, sotto il cappello di un’unica offerta, le tecnologie di autogestione che fanno capo al progetto eLiza, le funzionalità di classe mainframe dei suoi sistemi e le nuove architetture “a lama”.
L’offerta è completata da Ibm Director, il software di gestione dei sistemi della casa, che consentirà agli utenti di programmare i server blade in modo che questi siano in grado, in modo automatico, di gestire on e offline le risors, per far fronte alle diverse esigenze, e di amministrare centinaia di server blade in remoto.
Le nuove tecnologie di self healing, inoltre, potranno essere utilizzate per ovviare ai problemi hardware e software in modo automatico. La prima implementazione di BladeCenter sarà nell’arena dei sistemi Intel.

In un mercato che, secondo le stime di Idc dovrebbere raggiungere un volume d’affari complessivo di 3,7 miliardi di dollari nel 2006, Big Blue non vuole fare la parte dello spettatore ma, al contrario, intende giocare un ruolo di primo piano.
Ibm, infatti, contenstualmente al rilascio della soluzione annuncia anche che sta collaborando con società del calibro di Broadcom, Citrix, D-Link, Intel, Microsoft, Nortel, Qlogic e SteelEye per sviluppare nuove soluzioni basate su standard da far girare sulle architetture in questione. A riprova di questo, le applicazioni create da oltre 50mila Indipendent software vendor (Isv) potranno essere eseguite senza problemi sul nuovo BladeCenter di Ibm.

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