Ibm, paga l’Europa

Nei 13mila (massimo) ventilati tagli di Big Blue ci saranno i colletti bianchi continentali.

Alla fine è arrivato il numero: 13mila.


Tanti potrebbero essere i dipendenti che Ibm taglierà in virtù delle decisioni prese dopo la chiusura del trimestre (ma non meno di 10mila).


Un quarter, lo ricordiamo, che è andato bene sotto il profilo degli utili, stagliatisi a 1,4 miliardi di dollari, il 2,9% in più, ma calato sul piano del fatturato, un 3% in meno per un totale di 22,9 miliardi di dollari.


Risultato inficiato, stando alle interpretazioni date dal management, dalla mancata chiusura di contratti chiave e dal rallentamento dei mercati extra americani.


Come quello europeo.


È nel Vecchio continente, infatti, che Big Blue sta concentrando la mira per operare il maggior numero di tagli.


Dalle prime indicazioni pare che la riorganizzazione sia tesa a colpire il livello di management paneuropeo, per rendere più snella la burocrazia interna e creando strutture decisionali e operative più agili e pronte a contattare direttamente i clienti.


Ristrutturazione che coinvolge anche la Global Services, attesa a un consolidamento in un numero minore di centri mondiali.

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