Ibm si prepara a ristrutturare in Europa

Dopo il deludente primo trimestre si ipotizza una rilettura della presenza, delle politiche e delle strategie in Europa. Si parla di licenziamenti ma Ibm non deciderà nulla prima di giugno.

Dopo l’annuncio della settimana scorsa, nel quale è stato lo stesso
Sam Palmisano ad ammettere che Ibm non era
riuscita a centrare gli obiettivi fissati per il primo trimestre del nuovo
esercizio, c’è aria di ristrutturazione in Big Blue.
E l’Europa dovrebbe essere al centro di questo processo di
riorganizzazione

, che nei dettagli dovrebbe però essere presentato non prima del prossimo mese di giugno.
Qualche
indiscrezione viene dalla stampa statunitense, che parla di tagli per migliaia
di posti di lavoro, di qualche chiusura e di qualche trasferimento di attività
dall’Europa Occidentale a quella Orientale.
Tutto questo anche alla luce di un mese di marzo davvero difficile in molte delle sussidiarie europee: si parla di un calo del fatturato nell’ordine dell’8% in Germania, del 7% in Italia e del 3% in Francia.
Naturalmente, Ibm non si sbilancia a confermare né a smentire queste ipotesi, ma gli analisti non si esimono dal dire la loro.
Secondo Idc, ad esempio, l’ipotesi di una radicale rilettura della presenza in alcuni Paesi europei non è nuova per Big Blue, che tenderebbe oggi a modificare il ruolo di alcuni tra i manager di più lungo corso, che negli anni però non hanno mai avuto diretto contatto con i loro clienti.
E visto che la “direct accountability” è la
nuova direzione, sarà bene applicarla ovunque.

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