Ibm: esodo volontario in Europa

Parla il Cfo di Big Blue. I tagli consentiranno un risparmio di quasi 2 miliardi di dollari entro il 2006.

Dopo le dichiarazioni di choc della giornata di ieri, bene il titolo Ibm a
Wall Street, probabilmente anche in seguito alle dichiarazioni chiarificatrici
rilasciate dal Cfo Mark Loughridge in merito alle modalità e agli obiettivi
della pesante riorganizzazione annunciata.
Nella sostanza, la società ha in progetto tagli pari al 4% della propria forza lavoro, concentrando questa operazione in Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Stati Uniti.
Confermate le cifre, comprese tra le 10.000 e le 12.000 unità.
Singolare il fatto che mentre in Europa si tratterà in ogni caso di esodi volontari (probabilmente favoriti da qualche forma di incentivazione ndr), negli Stati Uniti la volontarietà non è contemplata.
Tutto questo si tradurrà, secondo Ibm, in un risparmio compreso tra i 300 e i 500 milioni di dollari già nella seconda metà dell’anno, e di almeno un miliardo di dollari nel 2006, se non addirittura un miliardo e mezzo di dollari.
Nella sostanza, nella migliore delle ipotesi si tratta di un risparmio nell’ordine dei due miliardi di dollari, pari all’1% delle spese complessive della società.
Loughridge è stato piuttosto avaro di commenti sulle previsioni per la seconda trimestrale dell’anno, anche se la ristrutturazione dovrebbe rappresentare un onere di circa 1,5 miliardi di dollari.
In ogni caso, ha precisato che per quanto concerne la seconda metà dell’anno, Ibm dovrebbe rispettare gli obiettivi di utile, più grazie alla riduzione dei costi che alla crescita del fatturato.
In ogni caso, ha ricordato il manager,
obiettivo di Ibm è rilanciare le attività della struttura Ibm Global Services,
focalizzandosi in modo più specifico verso l’area della consulenza.

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