I PureSystems hanno preso posto in azienda

I sistemi integrati di Ibm sono emblematici di un’utenza che sta cercando il consolidamento. Cereda: siamo in controtendenza con il mercato. Calvio: le migrazioni ora sono facili.

Nel fare un bilancio delle attività dello scorso anno il responsabile italiano del Systems and technologies group di Ibm, Enrico Cereda, ha disegnato uno scenario controtendente: primo semestre buono, secondo ancora meglio.
A cavallo c’è stato il varo dei PureSystems, affidati a Giovanni Calvio.

I sistemi integrati hanno fatto la propria parte nel conseguire l’obiettivo di fondo descritto da Cereda: «coprire tutto il mercato. Siamo stati una delle country migliori al mondo. Abbiamo venduto parecchie decine di sistemi e, di fatto, aperto un nuovo mercato, quello dei sistemi integrati».

E dopo questa crescita, che tutto lascia intendere sia a doppia cifra? «Ancora bene: stiamo ricevendo tante richieste di proof of concept. Ci aspettiamo un buon primo trimestre e semestre».

I PureSystems, va detto, non sono gli unici sistemi di Ibm a crescere. Anche i mainframe lo fanno, per esempio:
«stiamo portando su piccoli clienti anche lo z114, che chiamiamo lo z baby, per operazioni di consolidamento, specie su database Oracle».

Allora, chi ha i Puresystems in casa oggi? Le Tlc, le banche, le medio-grandi imprese, si apprende. Quali fra queste ultime? «Chi aveva As/400 e sistemi Intel e ha consolidato, ma anche chi non era utente Ibm».

Giovanni Calvio ha confermato di aver venduto a decine di clienti tanto l’offerta Flex quanto quella Pureflex: «Con chi aveva un As400 e qualche x86 nostro, abbiamo consolidato. Ma lo abbiamo portato anche dove erano presenti solamente sistemi x86».

Fattori vincenti? «La capacità di gestione del futuro tecnologico, un’appliance che fa gestire da unica console storage, server, networking e virtualizzazione; il risparmio di tempo, e quindi di costi».

Le migrazioni, ha spiegato Calvio, hanno riguardato ambienti Sap, grazie alle applicazioni certificate. E nei prossimi mesi arriveranno le soluzioni di Vdi. È stata introdotta la Msp edition, per i Managed service provider. Per la connettività è stata annunciata l’interoperabilità del networking per ambienti Cisco e Juniper.

Sono stati certificati piú di 80 partner, cone decine di applicativi.

Ora viene rilasciato un PureApplication “modello baby”, con 32 core e pertanto ancora più accessibile alle medie imprese, mentre il PureData for analytics fa uso di una macchina con ultima tecnologia Netezza, per prestazioni superiori del 50% rispetto al precedente.

Chicca finale, il cloud: «un quarto dei clienti ha preso la SmartCloud entry, per ilprovisioning delle risorse di sistema in cloud privato. Segno che non solo il cloud si fa, ma che la gente ne capisce».

Per quanto riguarda gli altri sistemi della Stg, la neo manager dei Power Systems, Stefania Asti (succede ad Alberto De Angelis, che ora si occupa del midmarket), ha posto l’attenzione sui nuovi Power di ingresso, i modelli 710 e 730, che ormai hanno prezzi paragonabili a quelli del mondo Intel (attorno ai 5 mila euro).
Novità anche sulla fascia midrange, con i sistemi a cuore Power 740, 760, 770.

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