I manoscritti vaticani vanno on-line

La Biblioteca Apostolica Vaticana ha chiuso un accordo con Ntt Data, che accetta il workflow del Vaticano e si fa carico dell’enorme costo di 1,5 milioni di pagine.

E’ un piacere sapere che uno dei più grandi tesori della conoscenza del mondo sta per essere reso disponibile a tutti, con una consultazione più facile e a distanza. I manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana e Ntt Data hanno siglato un accordo pluriennale per la digitalizzazione e fruizione on-line gratuita della ricchissima sezione manoscritti. “La consultazione è sempre stata aperta e gratuita, ma on-line sarà più facile per molti”, ha dichiarato Mons. Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca; “non ci sono segreti, ma con più fruitori potranno essere rivelati molti aspetti finora non svelati”.
I numeri sono molto interessanti. Dal II al XX secolo la Biblioteca Vaticana ha raccolto 82 mila manoscritti da tutto il mondo, ma sono deperibili e consultabili solo direttamente. Oggi sono ne sono digitalizzati 6.800, dei quali 300 già online su www.vaticanlibrary.va, ma questo numero è in rapido aumento. Negli anni la Biblioteca ha sviluppato un protocollo di digitalizzazione particolarmente attento, che dopo un anno di scambi con Ntt è stato ritenuto il migliore possibile, anzi un esempio da esportare. Il passo forse più appariscente è la scelta per le immagini del formato Fits (Flexible Image Transport System), uno standard aperto molto usato dalla Nasa e più in generale in astronomia.


Fase 1: tremila manoscritti

L’accordo oggi annunciato riguarda la scansione, memorizzazione e disponibilità on-line di 1,5 milioni di pagine da 3.000 manoscritti nei prossimi 4 anni e le relative operazioni si svolgeranno direttamente all’interno della Biblioteca. Poiché sono in essere altri progetti analoghi, nel 2018 il totale dei manoscritti acquisiti e disponibili sarà pari a 15 mila pezzi. Ntt ha valutato il costo totale dell’operazione in 18 milioni di euro e si è accollata la quasi totalità della spesa: restano fuori la consulenza nella realizzazione e alcune figure professionali, i super tutor, che opereranno tra le linee di scansione.
“Il cliente al primo posto, lungimiranza e lavoro di squadra sono i valori che come azienda ci stanno più a cuore”, ha detto Toshio Iwamoto, Presidente e Ceo di Ntt Data Corporation, presente a Roma; con questo accordo “teniamo fede alla vision del Gruppo, che punta a diventare un innovatore It globale”.
Ntt userà il servizio Amlad -che offre funzioni di archivio digitale in cloud- integrandolo con il workflow sviluppato dalla Biblioteca, facendone un modello da esportare in situazioni analoghe. Il sistema comprende l’archiviazione di lungo termine, la replicazione dei siti e il disaster recovery. La prima fase riguarda 2,3 petabyte di dati, mentre la totalità della scansione assommerà a 43 peta.
La scelta dei manoscritti iniziali è particolarmente ampia nell’area Vaticani Estremi orientali, massimizzando la promozione dell’accordo.


E gli altri 70 mila?

Facendo due conti, la conclusione dell’accordo vedrebbe on-line 12 mila manoscritti, per cui ne rimarrebbero altri 70 mila. Che succederà?
“Al termine dei quattro anni il coinvolgimento di Ntt potrà aprirsi ad una successiva fase che vorremmo riguardasse l’intera realtà dei manoscritti”, ha concluso Mons. Pasini. La Biblioteca Apostolica Vaticana non comprende solo gli 82 mila manoscritti (41 milioni di pagine), ma anche 1,6 milioni di libri a stampa di cui 8.700 incunaboli e altri 750 mila tra unità archivistiche, stampe, foto e disegni.
E’ certo una nuova tappa nella disponibilità a studiosi e grande pubblico dell’immenso tesoro di manoscritti che la Biblioteca Apostolica Vaticana conserva per l’umanità.

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