Tenuti a Roma e Milano i Tech Days di Sun per gli sviluppatori.
Non ci sono ancora i dati ufficiali di affluenza, ma pare che le giornate italiane dedicate da Sun all’incontro con la comunità degli sviluppatori abbiano avuto una resa soddisfacente, soprattutto sul piano qualitativo.
I Tech Days, diretta emanazione della Java Conference, tenutisi a Roma il 24 e 25 settembre e a Milano dal 26 al 28 del mese hanno infatti richiamato addetti ai lavori consapevoli. Si tratta di persone di alto profilo tecnologico, a cui la società ha dedicato una miriade di sessioni tecniche, utili per prendere il polso allo scibile Sun di oggi e di domani, da Java a Solaris.
Un bel faccia a faccia con la comunità a cui Sun attribuisce un primario valore strategico. Come ha detto la product marketing manager italiana, Emanuela Giannetta, «quest’anno è stato opportuno fare i Tech Days perché gli sviluppatori sono parte integrante della nostra strategia. È con loro che creiamo il circuito virtuoso fra produzione di tecnologia e presenza sul mercato».
E che la comunità Sun sia fatta da persone concrete lo si è capito da diversi fattori. A loro disposizione c’erano tecnici provenienti dalla California, che però parlando la lingua universale del bit si sono ampiamente fatti capire dagli sviluppatori. La gestione del loro tempo è stata studiata al millesimo, con sessioni concise, una panoramica su tutte le tecnologie e persino la pausa pranzo è stata affrontata con efficientismo: una pratica meat box (leggasi, pranzo al sacco) ha sfamato gli appetiti, e poi di nuovo al lavoro.
Soddisfatto anche il senior Vp di Solaris, Jeff Jackson, presente a Milano, che ha giudicato la Java community italiana “vibrant”, esuberante.
A tal proposito, di Jug, gli Java User Group, in Italia ne esistono diciassette, quasi uno ogni regione. Il responsabile di quello sardo, Fabrizio Gianneschi, è anche uno dei leader della Java.net





